HARALD II Gormsøn, detto Blaatand (Dente azzurro), re di Danimarca
Figlio del re danese Gorm, apparteneva a una dinastia proveniente secondo ogni probabilità dalla Norvegia, che aveva conquistato verso il 900 una parte della Danimarca. H. pare sia successo a suo padre Gorm verso il 935: il suo regno ebbe il suo centro nello Jütland presso Jellinge, e non deve essere stato completamente indipendente dalla Germania. Nel 948 infatti Ottone poté procedere alla divisione dello Jütland nei riguardi dell'organizzazione ecclesiastica (H. era allora pagano), e nel 965 concedere al vescovado, che vi era stato creato, grandi privilegi. Però fra il 952 e il 965 H. si convertì e con lui una gran parte del suo popolo. Con questo passaggio a una nuova fede, la Danimarca fu collegata con la civiltà dell'Europa occidentale e H. acquistò grandi vantaggi di fronte ai regnanti tedeschi; egli stesso poté pretendere di essere capo della Chiesa del suo regno. Al di fuori di questo non conosciamo altro della politica interna di H. La sua politica estera fu molto fortunata. Prima del 974 la Danimarca orientale e, dopo la morte di Harald Graafell (v. sotto), anche la Norvegia, dove governava Haakon Ladejarl come vassallo di H., furono incorporate nel suo regno. L'aspirazione di H. era di porre fine al potere tedesco in Danimarca: e se una spedizione fatta nel 974 contro Ottone II non ebbe successo, quando nel 983 Ottone fu sconfitto dagli Arabi in Italia, H. riuscì a occupare le fortificazioni di confine tedesche. La Danimarca divenne libera e fu conquistato sul confine un margraviato tedesco. Poco dopo H. fece erigere presso Jellinge un monumento, tuttora conservato, che è il più grande dell'antichità nordica. L'iscrizione in caratteri runici incisa su una pietra narra la conversione di H. al cristianesimo, l'unificazione della Danimarca e la conquista della Norvegia da lui compiute. Benché la figura di H. ci si presenti ai confini fra la leggenda e la storia, non esiste forse una personalità nordica eguale a quella di H., il quale iniziò uno sviluppo culturale di un millennio. Dai contemporanei egli fu però giudicato diversamente, e una rivolta portò fra il 983 e il 988 un figlio di H., Sven Tjuguskægg, sul trono di Danimarca. H., ferito, dovette rifugiarsi presso gli Slavi, dove morì poco dopo.
Bibl.: C. Weibull, Kritiska undersöknugar i Nordens, historia omkringår 1000, Lund 1912; L. Jacobsen, Jellingemonumentet, in Scandia, 1931; S. Bolin, Danmark och Tyskland under H. Gormsøn, in Scandia, 1931; V. la Cour, Sønderjyllands historia, I, Copenaghen 1931; S. Bolin, Om Nordens äldsta historieforskning, Lund 1931. V. anche danimarca.