HARO y GUZMÁN, Gaspar de, marchese del Carpio
Dapprima gran cancelliere delle Indie e membro dei Consigli di stato e di guerra della monarchia spagnola, fu dal 1677 al 1683 ambasciatore in Roma presso papa Innocenzo XI, e finalmente dal gennaio 1683 viceré in Napoli, ove morì il 15 novembre 1687. Uomo di larghe vedute, lasciò profonde tracce del suo governo nel mezzogiorno d'Italia. Per restituire alle stato ordine e tranquillità e per rendere possibile una ripresa nei commerci e nelle industrie, in un paese che pubblicamente egli ricosceva, "languire nelle miserie", venne incontro ai secolari suoi bisogni: così represse negli Abruzzi il brigantaggio contro il quale invano si era combattuto sino allora; corresse gli abusi nei tribunali; riordinò il sistema monetario; promulgò severe leggi suntuarie per impedire la totale distruzione dei superstiti patrimonî privati. Inoltre, appunto durante il suo governo penetrarono in Napoli le mode francesi che rinnovarono la vita morale della società napoletana, già regolata dagli ormai vieti costumi spagnoli.
Bibl.: B. Croce, Storia del regno di Napoli, Bari, nuova ed. 1931; J. Paz, Campana del marqués del Carpio contra los banditos del Abruzzo, in Rev. des arch., bibl. y museos, VII (1903); D. Confuorto, Giornali di Napoli, ed. N. Nicolini, Napoli 1930.