Brodkey, Harold
Brodkey, Harold. – Scrittore statunitense (Staunton 1930 ‑ New York 1996). Diventato celebre come il più famoso scrittore d'America non pubblicato da quando Harold Bloom sul Washington Post lo definì il Proust americano. Il suo vero nome è Aaron Roy Wintrub ed è nato in Illinois, da genitori russi di origine ebrea. Il padre era un pugile incolto, la madre figlia di un rabbino (si ammalò quando il bambino aveva pochi mesi e morì quando aveva tre anni). Questo trauma, e i suoi drammatici sviluppi, sono alla base di tutte le sue storie sull’infanzia e l’adolescenza, del suo scrutarne gli schemi psichici e il modo in cui un bambino può percepire la vera natura del mondo adulto. È probabilmente anche alla base del suo sapersi abbandonare senza freni, senza tutele, nella sua materia, con un linguaggio che affonda nei significati (lui stesso dice di frugare nel livello più profondo del significato, cioè di esplorare le intimità della coscienza). Trasferitosi nel 1953 a New York, comincia a farsi conoscere con una serie di racconti pubblicati sul New Yorker. Pubblica nel 1958 First love and other sorrows (trad. it. 2011) ma la sua notorietà esplode nel 1988 con la pubblicazione di Stories in an almost classical mode (trad. it. 2000). Successivamente, grazie al decisivo intervento della scrittrice, nonché moglie, Ellen Schwamm, pubblica il romanzo a cui lavorava da trent’anni, The runaway soul (1991). Nel 1988 si trasferisce in Italia, a Venezia, e pubblica Profane friendship (trad. it. 1994) uscito nel 1992 per il Consorzio Venezia nuova. Muore a soli 66 anni di AIDS, malattia che gli viene diagnosticata nel 1992 e di cui descrive lo svolgersi, dal primo giorno di ricovero in ospedale fino quasi al sopraggiungere della morte, nel libro This wild darkness: the story of my death (1996; trad. it. 1999): a questo testo si è ispirato il regista e attore italiano Pippo Delbono per il suo omonimo spettacolo.