Sullivan, Harry Stack
Psichiatra e psicanalista statunitense (Norwich, New York, 1892 - Parigi 1949). Dal 1923 al 1930 lavorò presso l’univ. del Maryland compiendovi notevoli studi sulla schizofrenia; fu, nel 1936, tra i fondatori della scuola di psichiatria di Washington e nel 1938 diede vita alla rivista Psychiatry, che divenne poi l’organo di diffusione delle sue posizioni teoriche. S. può essere considerato uno dei massimi esponenti della tendenza culturalista neo-freudiana negli USA. La sua impostazione pone l’accento sulla situazione interpersonale, sia nella vita del paziente sia nell’interazione terapeutica, in cui il medico svolge un ruolo di osservatore partecipe. Particolare attenzione ha dedicato al fenomeno dell’angoscia, vista come reazione conseguente alla frustrazione dei bisogni primari; nella sua teoria della personalità S. ha messo in luce come specifici meccanismi di difesa soprattutto la dissociazione e la disattenzione selettiva. La sua concezione del disturbo mentale (visto funzionalisticamente come comportamento inadeguato e regressivo), la messa a punto di specifiche modalità di approccio al paziente (colloquio psichiatrico) secondo l’impostazione interpersonale, hanno esercitato una vastissima influenza nell’ambito della psichiatria e della psicanalisi statunitensi.