ḤASDAY ibn Shaprūṭ
Diplomatico e mecenate ebreo del sec. X. Fu consigliere del califfo omayyade di Cordova ‛Abd ar-Raḥmān III (912-961), che si valse di lui particolarmente per le relazioni con gli stati esteri. La protezione da lui accordata a letterati e scienziati contribuì efficacemente a far sì che s'iniziasse presso gli Ebrei di Spagna quella fioritura letteraria e scientifica che segnò uno dei momenti più degni di nota nella storia dell'ebraismo della diaspora. Nella sua cerchia vissero Mĕnaḥēm b. Sarūq e Dūnāsh b. Labrāṭ, iniziatori in Europa degli studî linguistici ebraici e della poesia ebraica metrica. L'accademia talmudica di Cordova diretta da Mōsheh b. Ḥănōk godé largamente della sua protezione. Egli fu in rapporto con dotti d'Oriente, fra cui Dōsā, figlio del gā'ōn Sa‛adyāh; e dall'Oriente fece venire manoscritti ebraici in Spagna. Ebbe rapporti epistolari anche con Yōsēf re dei Cazari; a lui è diretta una lettera di questo re, nella quale per corrispondere al suo desiderio gli vengono date informazioni su quel popolo lontano. Probabilmente è diretta a lui anche un'altra lettera di argomento analogo, recentemente ritrovata, proveniente da un dignitario cazaro. Anche gli Ebrei italiani e quelli francesi ebbero in lui un mecenate e un protettore.
Bibl.: Ph. Luzzatto, Notice sur Abou-Yousouf Hasdaï ibn Schaprout, Parigi 1852; H. Graetz, Geschichte der Juden, 4a ed., Lipsia 1909, pp. 339 segg., 535 segg.; J. Mann, Texts and Studies in Jewish History and Literature, I, Cincinnati 1931, pp. 3 segg.