Osman, Hassan
Dantista egiziano (nato al Cairo nel 1909), professore all'istituto di Studi Africani dell'università cairina. Familiarizzatosi da giovane con la lingua e la cultura italiana (di cui fu frutto tra l'altro un suo giovanile libro sul Savonarola), si è da tempo interamente dedicato agli studi danteschi, coltivati con seria preparazione e informazione, e culminati nella integrale versione in prosa (al-Kūmidyā al-Ilāhiyya) della Commedia (I al-Giahīm [Inferno], Cairo 1959; 1967²; II al-Mathar [Purgatorio], ibid. 1964; 1970²; III al-Firdaws [Paradiso], ibid. 1969). Questa si distingue da precedenti tentativi (l'intero, poema, a c. di ‛Abbūd Abū Rāshid, Tripoli 1930-33; l'Inferno, a c. di Amīn Abū Shaʽr, Gerusalemme 1938) per esser condotta veramente sul testo italiano, con eccellente conoscenza della lingua e della cultura medievali. Ha anche tradotto le liriche.
Un più o meno giustificato riguardo ai sentimenti religiosi musulmani ha indotto il traduttore a omettere il nome del Saladino nel Limbo, e tutto l'episodio di Maometto in If XXVIII; ma a parte questi casi isolati, la versione, accompagnata da introduzioni vibranti d'entusiasmo, e da accurate e copiose note, è aderente e fedele. Interessante è anche la rassegna D. in Arabia, in " Annual Report of the D. Society of America ", Cambridge Mass., LXXIII (1955) 47-52. In riconoscimento del lavoro di più decenni, a O. fu conferito nel 1966 uno dei premi del Comitato Nazionale dantesco per le migliori versioni straniere dell'opera di Dante.
Nel Bullettino della facoltà di Lettere di Alessandria (n. 23) è uscito, nel 1969, un articolo su " L'Africa nel Paradiso Dantesco ".
Bibl. - F. Gabrieli, D. in arabo, in Saggi Orientali, Caltanissetta-Roma 1960, 167-172.