hater
s. m. e f. e agg. Odiatore: chi interviene abitualmente nelle discussioni delle reti sociali, dando sfogo ai propri istinti negativi, caratterizzati da espressioni critiche, polemiche e violente; che si nutre di critica, polemica e violenza.
• Fiorello ha scelto Periscope, l’applicazione video di Twitter, per dire la sua sui social e sulla tv. Un filmato di circa venti minuti chiaro e immediato, anzi conciso e concettoso. Per riassumere, la tv «non fa più per me, troppe prove, troppo stress e soprattutto troppe critiche da parte dei cosiddetti haters». E poi i social: «Quelli non fanno testo. Se ci mettiamo a dare retta agli haters che stanno a casa davanti al computer... Fanno i fighi su Twitter, ma per scrivere una battuta ci mettono mezz’ora, su Periscope non ce la fanno, hanno paura di misurarsi con la diretta». Parole chiare. Dirette. E soprattutto calate nello spirito del tempo, sempre più mal disposto verso l’immancabile fuoco di fila dei social network alimentati dall’odio purchessia, dallo sfogo poco lucido e spesso unicamente motivato da rancori personali svincolati dalla critica. (Paolo Giordano, Giornale, 16 luglio 2015, p. 1, Prima pagina) • un modo per ripulire i siti dalla cultura hater e dall’aggressività tipica dei «leoni da tastiera» (figura digitale molto comune identificata nel pavido da appartamento che diventa senza paura sui social) è riportare un po’ di cordialità nel vocabolario. (Serena Danna, Corriere della sera, 18 giugno 2016, p. 22, Idee & opinioni) • Qualsiasi cosa non sia circoscritta nel perimetro dell’insulto o che abbia il marchio del sarcasmo diventa buonismo. Una parola sacra, quella di «bontà», costretta in un contesto del tutto estraneo. Qui nessuno sta facendo appello alla bontà, si vuole analizzare un comportamento e valutarne le conseguenze. Eppure parlare di diritti umani è buonismo. Parlare di integrazione è buonismo. Criticare gli insulti degli hater è buonismo. (Roberto Saviano, Repubblica, 25 febbraio 2017, p. 37, Commenti).
- Dall’ingl. hater.
- Già attestato nel Corriere della sera del 2 giugno 2012, p. 61, Spettacoli (Andrea Laffranchi).