HAYMERLE, Heinrich, barone
Diplomatico austro-ungarico, nato a Vienna il 7 dicembre 1828, morto ivi il 10 ottobre 1881. Durante la rivoluzione del 1848 fu sospettato di tendenze sovversive. Dotato di grande facilità per le lingue estere, entrò poi al servizio della Monarchia come dragomanno. Fu successivamente segretario di legazione ad Atene, a Dresda e a Francoforte; incaricato d'affari a Copenaghen e a Berlino; ministro ad Atene (1869), e all'Aia (1872); ambasciatore presso la corte italiana (gennaio 1877). Nel 1876 fu creato barone. Partecipò al congresso di Berlino come terzo plenipotenziario dell'Austria-Ungheria. L'8 ottobre 1879 fu nominato ministro degli Affari esteri in sostituzione del conte Andrássy, in seguito a designazione fatta da quest'ultimo a Francesco Giuseppe. Si dedicò con grande alacrità a migliorare la situazione internazionale della Monarchia, che la crisi orientale e la stessa occupazione della Bosnia-Erzegovina avevano scosso. Curò i rapporti con l'Italia, profittando dell'esperienza fatta a Roma. Dovette resistere alla politica antiaustriaca di Gladstone, succeduto nell'aprile 1880 a Lord Beaconsfield. Dopo la morte di Alessandro II e l'avvento al potere di Gorčakov, concluse, secondando l'azione di Bismarck, la nuova alleanza dei tre imperatori (18 giugno 1881). Riuscì a metter la Serbia sotto la completa influenza politica della Monarchia, sfruttando le debolezze del re Milano Obrenovič.