Heartland
<hàatländ>. – Teoria formulata dal geografo inglese Halford John Mackinder nel 1904 che resta una delle più affascinanti chiavi di lettura delle relazioni di potere a livello globale: l’H. è il cuore della Terra, l’area geografica che consente il controllo politico dell’Eurasia (Europa, Medio Oriente, India, Cina e Giappone) e di conseguenza del mondo intero. Corrisponde, grosso modo, alla Siberia centrale e si contraddistingue geograficamente per il territorio stepposo, che anticamente, permettendo rapidi movimenti al suo interno, garantiva una superiorità strategica ai suoi abitanti in termini di velocità di azione. Durante la guerra fredda George F. Kennan e Zbigniew Brzezinski attualizzarono le idee di Mackinder in vere e proprie proposte politiche; in seguito, il crollo del Muro di Berlino e la dissoluzione dell’Unione Sovietica hanno portato all’indipendenza dei paesi dell’Asia centrale, area che nel disegno di Mackinder rappresentava la parte meridionale dell’H., e a questa regione sono stati dedicati numerosi studi a causa della sua rinnovata centralità geopolitica. L’Asia centrale è infatti un crocevia fondamentale tanto per la produzione di gas che per il transito delle risorse energetiche verso la Cina e l’Europa. A questo si aggiunga il tentativo degli Stati Uniti di controllare la Russia tramite la creazione di un cordone sanitario ai suoi confini garantito dalla presenza di stati amici per evitare la formazione di un forte potere regionale in Eurasia (v. Caucaso). Questa interpretazione, diffusa, pur con le dovute differenze, sulle riviste internazionali anglosassoni, è stata argomento di un convegno internazionale a Tashkent nel 2004, dove è stata espressa la convinzione che la politica atlantica post 1989 segua lo schema di Mackinder al fine di controllare l’Eurasia. Nel 21° secolo, per mutate condizioni strategiche, l’H. è slittato più a sud, tra Kazakistan e Uzbekistan, includendo a volte anche Pakistan e Afghanistan: gli interessi divergenti delle grandi potenze in materia di sicurezza energetica, politica e militare si scontrano in Asia centrale proprio per l'importanza che questa regione rappresenta per gli equilibri di potere mondiali. Contestualmente in Russia si è affermato un filone di studi ispirato dalle teorie di un discusso intellettuale, Aleksandar Dugin, che riprende il paradigma di Mackinder e pone l’Eurasia, di cui l’H. costituisce il perno, alla base di una dottrina rivoluzionaria, il neoeurasiatismo, che si batte in nome del multipolarismo contro la globalizzazione unificante di marca atlantista.