ḤAYYŪG, Hĕhūdāh Ben Dāwīd (in arabo Abū Zakariyyā' Yaḥyà ibn Dāwūd)
Grammatico ebreo della fine del sec. X e del principio dell'XI. Nato a Fez, visse a Cordova: le date precise della sua nascita e della sua morte sono ignote, e pochissimo sappiamo della sua vita. È probabile che egli debba identificarsi, nonostante dubbî recentemente espressi in proposito, con Yĕhūdĕh ben Dāwīd, discepolo dell'autore del primo dizionario ebraico, Mĕnaḥēm ben Sarūq di Tortosa. Se fu o no maestro di Shĕmū'ēl ha-Nāgīd (v.) è incerto. Partendo dalla constataziorie, già fatta dai grammatici arabi, del trilitteralismo delle radici della lingua araba, egli rilevò per primo il costante trilitteralismo delle radici anche nella lingua ebraica, riuscendo così a chiarire i complessi fenomeni che presenta in ebraico la coniugazione verbale.
Scrisse, in arabo: 1. Kitāb al-af‛āl dhawāt ḥurūf al-līn (libro dei verbi con radicali deboli); 2. Kitāb al-af‛āl dhawāt al-mithlayn (libro dei verbi geminati); 3. Kitāb at-tanqīṭ (libro della puntazione, ossia della vocalizzazione); 4. Kitāb an-nutaf (libro degli estratti), commentario esegeticogrammaticale a varî libri della Bibbia (i libri storici da Giosuè a Re, i tre grandi profeti, e forse anche i dodici profeti minori). In queste opere, nelle quali si vale della terminologia creata dai grammatici arabi, egli dà prova di fine intuito, di lucida mente ordinatrice, e di ammirevole precisione scientifica. È a buon diritto considerato il fondatore della scienza grammaticale ebraica.
L'originale arabo dei libri sui verbi deboli e su quelli geminati fu pubblicato da M. Jastrow, The weak and geminative Verbs by Abu Zak. ibn Dawud known as Hayyûdj, Leida 1897; quello del libro sulla puntazione da J. W. Nutt, Two Treatises... by R. Yehuda Hayyuǵ, insieme con la traduzione ebraica dei primi due (titoli: Ōtiyyōt ha-Sēter wĕ-ha-Meshek, e Po‛ŏle ha-Kefel) dovuta a Mōsheh b. Chiquitilla (sec. XI) e quella del terzo (titolo: ha-Niqqūḍ) dovuta a Abrāhām b. ‛Ezrā (sec. XII), e con la traduzione inglese di tutti e tre, Londra-Berlino 1870. La traduzione ebraica di tutti e tre i libri (titoli: Ōtiyyōt ha-Nāḥ, Po‛olē ha-Kefel, haNiqqūd) per Abrāhām b. ‛Ezrā era già stata prima edita da L. Dukes Beiträge zur Geschichte der ält. Auslegung, III, Stoccarda 1844. Un'altra traduzione ebraica della prima opera, per Yiṣḥāq b. El‛āzār ha-Lēwī (sec. XIV) è rimasta inedita. Di una quarta traduzione, anonima, ci è pervenuto un frammento. Della quarta opera, citata in testi ebraici col titolo ha-Qorḥah, (libro della pelatura), ma non nota in traduzione ebraica, è stata pubblicata la parte pervenuta fino a noi da P. Kokowzoff, Pietrogrado 1916.
Bibl.: W. Bacher, Die grammatische Terminologie des J. b. D. H., Vienna 1882; id., Die hebr. Sprachwissenschaft vom 10. bis zum 16. Jahrh., Treviri-Berlino 1892, pp. 39-47, 109; B. Drachmann, Die Stellung und Bedeutung des J. H. in der Geshcichte der hebr. Grammatik, Breslavia 1884; M. Steinschneider, Die arabische Literatur der Juden, Francoforte sul M. 1902, pp. 118-119. Per la bibliografia, v. anche Encyclopaedia Judaica, s. v. Chajjudsch, Jehuda.