HEIDELBERG 209, Pittore di
Ceramografo attico della tecnica a figure rosse, operante entro il terzo venticinquennio del V sec. a. C.; J. D. Beazley gli assegna una dozzina di coppe a piede, e senza, e una pyxis, avvertendo che per la stessa singolare mancanza di carattere delle sue pitture, un numero quasi doppio di opere deve rimanere elencato nella categoria più vaga di maniera del pittore. Si tratta di un piccolo maestro dal segno incerto e scolorito che ripete composizioni delle più ovvie e meccanicamente impersonali che sia dato incontrare. Una maggiore incisività sembra di poter riconoscere, se non altro per la stringatezza che impone la forma stessa del vaso, nella pyxis del Louvre con raffigurazione delle Pleiadi.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig., p. 773.