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HEILBRONN

di Elio MIGLIORINI - Hans MOHLE - Fedor SCHNEIDER - - Enciclopedia Italiana (1933)
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HEILBRONN ("fonte sacra"; A. T., 56-57)

Elio MIGLIORINI
Hans MOHLE
Fedor SCHNEIDER

Città della Germania nel Württemberg nordoccidentale (distretto del Neckar), 157 m. s. m., 50 km. a N. di Stoccarda, in una delle parti più pittoresche della Franconia, verde per boschi e giardini e ridente per vigneti e alberi da frutta. Ivi esiste un facile passaggio sul Neckar, e il fiume; apertasi la strada tra le colline di Heuchel (a sinistra), e di Lövenstein (a destra), s'allarga e comincia a esser navigabile anche da grossi battelli. La città è sulle due rive del fiume, ma specialmente sulla destra, dove è la parte più amica, che ha per centro il mercato. Essendo al punto d'incrocio di molte strade (Norimberga-Spira fra Selva Nera e Odenwald e Cannstadt-Francoforte), Heilbronn ebbe nel passato notevole importanza commerciale; le prime mura risalgono al 1225. Passati in seconda linea i vantaggi di questa sua favorevole posizione, essa visse poi, fino al principio del secolo scorso, della coltivazione della vite, quindi ha ripreso l'antica attività e ora è dopo Stoccarda la maggiore città industriale (carta, zucchero, sapone, sigari, macchine) e commerciale (fornitrice di gran parte della Svezia e della Franconia) del Württemberg. Possiede anche alcune miniere di sale. Gli abitanti, che erano 28 mila nel 1885, nel 1925 salivano a 45.227. È prevedibile che la città potrà ancor più svilupparsi, quando sarà portato a termine il canale di congiunzione fra il Reno e il Danubio.

Monumenti. - La chiesa di S. Kilian, di stile gotico primitivo (sec. XIII), fu ampliata nei secoli XV e XVI, coperta in vòlte nel XIX. La sua gigantesca torre occidentale (62 m.), che pone una nota caratteristica nel panorama della città, nella sua parte superiore e più interessante del campanile, ove elementi gotici contrastano ancora con il Rinascimento, è opera di Hans Schweiner da Weinsberg (1513-29). Notevoli nell'interno della chiesa l'altar maggiore con cinque statue di Hans Seyfer da Heilbronn; nel coro il Monte degli Ulivi, rilievo dello stesso autore, e le vetrate di Hans Wild (sec. XV). La chiesa dell'Ordine Teutonico (1721) ha un bel campanile romanico. La Deutsches Haus, già sede dell'ordine, è un pittoresco complesso di edifici raggruppati intorno a numerosi cortili del sec. XVIII, con la facciata principale barocca di W. H. Beringer (1711). Il palazzo comunale si compone di quattro edifici appartenenti ai secoli XVI-XVIII, con grande orologio decorativo del maestro Isaac Habrecht. Notevoli inoltre tra gli edifici profani il Mercato della carne (1598), dalle semplici linee, di Hans Stefan da Ravensburg, il Tiro a segno (1769) di J. Ch. Keller e alcune case in legno e muratura. È quasi completamente perduto l'aspetto medievale della città descritto dal Goethe.

V. tavv. CXVII e CXVIII.

Storia.- Già ai tempi carolingi (menzionata per la prima volta nel 741) castello reale, ottenne nel 1073 i diritti cittadini dall'imperatore Enrico IV, passò poi al vescovado di Würzburg e da questo, nel 1225, ai Hohenstaufen. Nel 1331 si unì alla lega delle città sveve e aderì, nel 1525, alla Riforma. Nello stesso anno fu occupata, durante la guerra dei contadini, dagl'insorti che vi tennero una riunione e vi discussero una riforma dell'Impero. Aderente alla lega dei principi, prese parte alla guerra di Smalcalda e fu sottoposta a una grave contribuzione dall'imperatore Carlo V. Nella storia dei Trent'anni è celebre la Convenzione di Heilbronn (1633), nella quale Oxenstierna, numerosi stati imperiali tedeschi e gli ambasciatori d'Inghilterra, Francia e Olanda decisero la continuazione della guerra. Nel 1802 Heilbronn passò al Württemberg.

Bibl.: A. Schliz, Die Enstehung der Stadtgemeinde H., Lipsia 1903; E. Paulus, Die Kunst- u. Altertumdenkm. des Neckarkreises, Stoccarda 1889; C. Hönes, H. u. seine Umgebung, Zurigo 1895; F. Dürr, H.'s Chronik, Heilbronn 1896; id., Beschr. d. Oberamts H., Heilbronn 1901-03; P. Schöck, Das Stadtbild v. H., Stoccarda 1927; E. Beutinger, H., 2a ed., Berlino 1928.

Vedi anche
Neckar Fiume della Germania meridionale (371 km, di cui 188 navigabili). Nasce a 707 m s.l.m. fra il Giura Svevo e la Selva Nera; dopo aver percorso una valle in cui si trovano Tubinga, Heilbronn e altre città, entra, presso Heidelberg, nella pianura alto-renana, che solca da E a O, sboccando infine nel Reno ... Wilhelm Waiblinger Waiblinger ‹vàibliṅër›, Wilhelm. - Poeta tedesco (Heilbronn 1804 - Roma 1830). Ancora studente liceale a Stoccarda, scrisse il poema filosofico Phaeton (1823), liriche e lavori teatrali che rivelano la sua nostalgica propensione per il classicismo, che lo indusse poi, compiuti studî filologici e teologici ... Gustav von Schmoller Schmoller ‹šmòlër›, Gustav von. - Economista e storico (Heilbronn 1838 - Bad Harzburg 1917), prof. nelle univ. di Halle (1864-72), Strasburgo (1872-82) e Berlino (1882-1913), membro del Consiglio di stato (1884) e della Camera dei Signori (1899) della Prussia; socio straniero dei Lincei (1909). È considerato ... Alamanni Popolazione germanica nominata la prima volta quando Caracalla li combatté sul Meno (213 d.C.). Gli Alamanni (al cui interno gli Svevi dovevano costituire il gruppo più vasto), dopo una prima invasione della Gallia (233), irruppero nel 260 attraverso il limes germanico-retico fino al Danubio e poi fino ...
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