Stein, Heinrich Friedrich Karl von
Politico prussiano (Nassau 1757-Kappenberg, Vestfalia, 1831). Direttore del demanio di Hamm (1788), poi presidente superiore del demanio della Vestfalia (1796) e ministro delle Dogane, manifatture e commercio, nonché delle Finanze (1804), propose una serie di riforme per svecchiare l’apparato burocratico. Dimesso da ogni carica da Federico Guglielmo III, in seguito ai contrasti sorti per il rifiuto del re a costituire un nuovo gabinetto (1807), fu richiamato dopo la Pace di Tilsit e posto a capo di tutta l’amministrazione civile. Dotato di amplissimi poteri, procedette alla ricostruzione dello Stato con energiche riforme: fu soppressa la servitù della gleba, concessa la proprietà della terra ai contadini, promulgato un nuovo ordinamento comunale, che garantì alle città una larga autonomia amministrativa; fu riformato il governo, con l’istituzione di cinque ministeri competenti. Progettò nello stesso tempo intese con Gran Bretagna e Austria e una sollevazione popolare generale nella Germania settentrionale, in Vestfalia e Renania, ma Napoleone, venuto a conoscenza del piano, dichiarò con decreto S. nemico della Francia, obbligandolo a lasciare Berlino. Rifugiatosi dapprima in Austria (1808), poi in Russia (1812), S. divenne consigliere di Alessandro I fino alla disfatta di Napoleone, poi perse ogni influenza per il prevalere della reazione. Ritiratosi nelle sue proprietà della Vestfalia, non svolse più nessuna attività politica (la nomina a consigliere di Stato prussiano nel 1827 ebbe mero carattere formale): promosse allora la costituzione della Società per l’antica storia tedesca e l’edizione dei Monumenta Germaniae Historica.