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MARX, Heinrich Karl

di Delio Cantimori - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
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MARX, Heinrich Karl (XXII, p. 464)

Delio Cantimori

La rivoluzione russa dell'ottobre 1917 e il suo successivo consolidamento, da una parte, e più tardi la crisi del 1929-33, con l'impressione prodotta dalla previsione di essa da parte della Internazionale comunista fin dal 1927 sulla base del metodo marxista e leninista, hanno prodotto un largo rinnovamento di interesse storico biografico, oltreché teorico, politico, economico, filosofico, per Marx e per il suo pensiero, durante il periodo 1919-39. Mentre Lenin e Stalin elaboravano ed attuavano nell'URSS quel "marxismo creativo" o "creatore" che porterà i loro nomi (v. comunismo; materialismo storico, in questa App.), gli studî bio-bibliografici e le varie interpretazioni filosofiche e dottrinali, complessive o su punti particolari dello svolgimento intellettuale o delle idee di K. Marx e di F. Engels, fervono pure nell'ambiente culturale tedesco e in quello anglosassone (anche a prescindere da analisi e interpretazioni divulgative nel senso di una o dell'altra corrente politica o filosofica.)

Nel campo dell'indagine biografica e storica si è accentuato l'interesse per l'attività politica di Marx nel periodo precedente alla fondazione della Prima Internazionale: l'attività giornalistica nella Rheinische Zeitung (1842-43); i Deutsch-Französische Jahrbücher del 1844, la fondazione della società di corrispondenza di Bruxelles nel 1846; l'attività nella Lega dei Giusti, poi Lega dei Comunisti, anche dopo il 1848-49 (Enthüllungen über den Kommunistenprozess zu Köln, 1853); l'attività giornalistica del 1848 (Neue Rheinische Zeitung), del 1849 e degli anni seguenti (Neue Rheinische Zeitung, Politisch-oknomische Revue). Frutto di quell'attività furono le opere di Marx: Die Klassenkämpjfe in Frankreich, von 1848 bis 1850, e Der Achtzehnte Brumaire des Louis Bonaparte, la cui narrazione sarà completata di particolari, ma la cui impostazione sarà ripresa dalla storiografia seguente: esempî classici nella storiografia marxista di comprensione storica della propria epoca.

Si rileva, sulla traccia di Lenin e di F. Mehring, che la lotta politica viene sempre continuata da Marx e da Engels coi mezzi che volta a volta sono a disposizione e che per Marx anche lo studio e la critica dell'economia politica, in vista dell'opera che sarà Das Kapital, è frutto della constatazione della necessità di approfondire la comprensione della vita sociale e della storia dell'epoca nella quale egli viveva, allo scopo di preparare l'azione rivoluzionaria dopo la fine delle speranze che lo avevano animato nel 1848 e durante la forzata sosta del ventennio del "secondo impero" e della ripresa economica seguita alle crisi precedenti il 1848. Il risultato delle ricerche promosse dal nuovo interessamento per l'opera e l'attività di Marx fu anche un'accentuazione del pensiero filosofico di Marx non solo nel suo rapporto con il pensiero di Hegel (già rilevato e chiarito dagli studî di G. Plechanov, del quale nel 1922 e 1923 vengono ripubblicati gli studî in Russia e più tardi in Francia), da un punto di vista sistematico filosofico generale, ma anche da un punto di vista storico e biografico, come si presenta in forma più dichiarata ed esplicita negli scritti giovanili, editi (Die heilige Familie, 1845; Kritik der Hegelschen Rechtsphilosophie, Einleitung, 1844) e soprattutto, a quanto è sembrato, negli inediti, fra i quali sono specialmente importanti gli Ökonomisch-philosophische Manuskripte del 1844 (edizione critica, Berlino-vienna-Mosca 1932) e la Deutsche Ideologie del 1846 (edizione critica completa, Berlino-Vienna-Mosca 1932), che è lo scritto filosofico e storico, e non soltanto economico, al quale si allude nella prefazione del 1859 a Zur Kritik der politischen Ökonomie.

La interpretazione e la valutazione di questi scritti fu feconda di discussioni e di indagini; riassuntiva e conclusiva di tali ricerche e discussioni si può considerare la "thèse" di A. Cornu, che offre anche una buona bibliografia. La classica biografia di Marx di F. Mehring è invecchiata solo da questo punto di vista; ma le appendici di E. Fuchs alla quinta edizione di essa (Berlino 1933), già tengono conto di questi studî. L'interesse per le nuove pubblicazioni, dovute a D. Rjazanov prima, poi a v. Adoratskij e in parte alle ricerche di Gustav Mayer, condusse a una tendenza a sopravvalutare il Marx "giovanile", filosofo, o secondo altri "umanista critico" "idealista", sul Marx "politico e storico" e su quello "economista"; il Marx "prequarantottesco e quarantottesco" su quello degli Indirizzi dell'Internazionale sulla "Commune" di Parigi e di Das Kapital. Ma questo squilibrio è stato superato negli ultimi anni da varî studî che hanno mostrato la coerenza del pensiero di Marx, attraverso l'azione, e della sua maturazione e specificazione nell'affrontare problemi concreti. Le questioni generali filosofiche sono state discusse soprattutto da studiosi tedeschi, mentre sulla traccia di Lenin (Stato e Rivoluzione, 1920) i Russi approfondivano lo studio della attività politica rivoluzionaria di Marx, rilevando la grande importanza delle lettere di Marx a Kugelmann, ed elaborando il concetto della dittatura del proletariato e - anche con la pubblicazione integrale della Kritik des Gothaer Programms (Randglossen zum Programm der deutschen Arbeiterpartei), del 1875, pubblicata la prima volta con molte omissioni nel 1890-91 e integralmente la prima volta nel 1934 a Mosca - quello del partito del proletariato, e soprattutto si dedicavano all'attuazione del "passaggio dalla teoria alla prassi", centro della concezione storico-politica di Marx. Eruditi e bibliografi soprattutto russi, con l'aiuto di tedeschi e di altri, curarono l'edizione critica delle opere di Marx e di Engels, rimasta interrotta dalla guerra 1939-45, e giunta agli scritti giornalistici del 1848, alla edizione del primo volume dei lavori preparatorî per Das Kapital, e all'edizione completa dell'epistolario Marx-Engels, oltre ad accurate ristampe del Capitale e di altri scritti e traduzioni in varie lingue di scritti singoli o di scelte, e in russo delle opere complete di Marx ed Engels e di Lenin.

Gli studiosi anglosassoni hanno invece dedicato il loro interesse prevalentemente allo studio, all'analisi o all'applicazione del metodo di Marx nell'interpretazione dei fatti storici ed economici, specialmente per le teorie particolari che si ripresentavano come attuali, come, p. es., quelle delle contraddizioni interne del capitalismo e delle crisi; oppure hanno offerto (S. Hook) una rielaborazione generale del pensiero di M. dal punto di vista del pragmatismo filosofico e così via.

Bibl.: Karl Marx, Chronik seines Leben in Einzeldaten, a cura dell'Istituto Marx-Engels-Lenin di Mosca, 1934; F. Mehring, K. M., Geschichte seines Lebens, Lipsia 1933; A. Cornu, K. M., l'homme, et l'oeuvre (ma di fatto giunge solo fino al 1844), Parigi 1934; S. Hook, Pour comprendre Marx, trad. franc. ampliata, Parigi 1936; K. Bekker, Marx philosophische Entwicklung, sein Verhältniss zu Hegel, Zurigo-New York 1940; O. Maenchen-Helfen, B. Nikolajewski, K. M., trad. ital. Torino 1947; H. Lefèbvre, Pour connaître la pensée de K. M., Parigi 1947; N. Lenin, K. Marx, del 1914, ma più volte ristampato in varie lingue e edizioni. Bibliografia nelle varie opere citate; antiquata ma completa, per il periodo precedente, a cura di E. Drahn, in Handwörterbuch der Staatswissenschaften, Jena 1925, in appendice ala voce Marx; G. Plechanow, Les questions fondamentales du Marxisme, trad. franc., Parigi 1947 (più ampia e completa della tard. ital., Milano 1947); da usare con cautela la scelta di G. Pischel, C. M., Pagine di filosofia politica, Milano 1947, con introduzione e commenti; J. Middleton Murry, J. Mac Murray, N.A. Holdaway, G. D. H. Cole, Marxism, Londra 1934; id., What Marx really meant, ivi 1934; H. J. laski, The rise of European Liberalism, Londra 1936; J. Robinson, An essay on Marxian Economics, ivi 1947; M. Dobb, Studies in the development of Capitalism, New York 1947.

Vedi anche
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