Archeologo (Neubukow, Meclemburgo, 1822 - Napoli 1890), lo scopritore della civiltà micenea. Arricchitosi col commercio, nel 1863 liquidò la propria ditta, mosso dal desiderio di esplorare i luoghi descritti da Omero. Nel 1871 iniziò scavi sulla collina di Hısarlık, dove mise in luce la cittadella fortificata di Troia, individuando nove strati sovrapposti (Trojanische Alterthümer, 1874). Passò poi a Micene (1874-76), dove scoprì il mègaron e le tombe dell'Acropoli, da lui identificate con quelle degli Atridi (Mykenä, 1878). Scavò anche (1880-81) il tesoro di Minia a Orcomeno di Beozia (Orchomenos, 1881) e scoprì (1884) il palazzo di Tirinto (Tiryns, 1886). Esplorò inoltre (1886) Creta, senza riuscire a farvi scavi. Nell'opera di scavo fu in parte coadiuvato da W. Dörpfeld. L'opera di S. è stata variamente giudicata. Mossa da una fiducia entusiastica e spesso ingenua nelle indicazioni dei poemi omerici, avversata in parte dalla critica ufficiale contemporanea, sottoposta a revisione in più punti dalla successiva ricerca archeologica, essa ebbe certo il merito di aprire un capitolo inesplorato della protostoria del Mediterraneo, attraverso il rinvenimento di un'enorme quantità di nuovi materiali.