Scholz, Heinrich
Teologo e logico tedesco (Berlino 1884 - Münster 1956). Prof. di teologia sistematica e filosofia della religione a Breslavia (1917-19), insegnò a Kiel e poi a Münster (dal 1928), dove nel 1943 fondò l’Institut für mathematische Logik und Grundlagenforschung e tenne l’insegnamento di logica simbolica. Il suo pensiero teologico e metafisico fu profondamente influenzato dalla nuova logica di Whitehead e Russell, tanto che S. fu indotto a dedicarsi quasi esclusivamente allo studio dei sistemi formali e della loro storia. Mantenne peraltro vivo l’interesse speculativo sostenendo la tesi che soltanto l’applicazione degli strumenti rigorosi della logica matematica ai problemi metafisici può permetterne una formulazione scientifica. Avverso sia al formalismo sia al costruttivismo della moderna logica, si mantenne sempre fedele a un’impostazione platonica, l’unica, secondo il suo punto di vista, in grado di fondare ontologicamente la logica e di soddisfare l’aspirazione metafisica a un sapere universale. Discusse da un punto di vista logico le tesi metafisiche più importanti del pensiero occidentale, da Platone ad Aristotele, dalla filosofia scolastica a Leibniz e Bolzano. Particolarmente importante la sua analisi del pensiero kantiano. Tra le opere di logica la più notevole è Grundzüge der mathematischen Logik (in collab. con G. Hasenjaeger, 1949). Molto noto è il suo breve Abriss der Geschichte der Logik (1931; trad. it. Storia della logica), fondato sui lavori di storia della logica di Couturat e Łukasiewicz. Tra le altre sue opere vanno segnalate: Glaube und Unglaube in der Weltgeschichte (1911); Der Unsterblichkeitsgedanke als philosophisches Problem (1920); Religionsphilosophie (1921); Die Religionsphilosophie des Als-Ob (1921); Die Bedeutung der Hegelschen Philosophie für das philosophisches Denken der Gegenwart (1921); Die Grundlagenkrisis der griechischen Mathematik (1928, in collab. con H. Hasse); Der platonische Philosoph (1931); Was ist Philosophie? (1940). I principali saggi sono stati raccolti nell’antologia postuma Mathesis universalis (1961), a cura di H. Hermes, F. Kambartel e J. Ritter.