SCHÜTZ (Sagittarius), Heinrich
Compositore di musica, nato a Köstritz l'8 ottobre 1585, morto a Dresda il 6 novembre 1672. Nel 1599, segnalatosi per le sue spiccate attitudini musicali e specialmente per la sua voce, adatta alle esecuzioni in cantoria, fu ammesso nel Collegium Mauricianum a Cassel. Suo maestro di musica fu in quel tempo G. Otto, buon polifonista di scuola veneziana. Nel 1609, per desiderio dei genitori, entra all'università di Marburgo dove imprende gli studî di giurisprudenza. Nello stesso anno però l'offerta, da parte di Moritz langravio di Assia-Cassel (che già nel 1605 aveva mandato a Venezia G. Cornet), d'una borsa di 200 talleri all'anno per studiar musica in Italia, risolve il giovane Sch. e i suoi stessi genitori a interrompere quegli studî giuridici che - come si doveva vedere in seguito - non rappresentavano per lui se non una deviazione. Così egli, che pur sostiene una dotta dissertazione giuridica sui "legati" si reca a Venezia dove è conquistato dall'arte di Giovanni Gabrieli. E con il Gabrieli rimarrà, del resto, fino al 1612, cioè fino alla morte del maestro veneziano.
A Venezia intanto egli ottiene, dopo duri e lunghi studî, larga stima, e nel 1611 vi può dare alle stampe il suo primo libro di Madrigali a 5 voci.
Nel 1612 ritorna in Germania e - dopo un ultimo contatto con le scuole giuridiche dell'università lipsiense - si dedica definitivamente alla musica: dapprima nella carica di organista di corte a Cassel (1613); poi - dal 1614 al '17 - agli stipendî dell'elettore di Sassonia come direttore della cappella e maestro di musica nella famiglia principesca; dal '17 in poi, fino alla morte, è a Dresda, maestro della cappella di corte. Il quale posto però non gli diede sufficiente sicurezza economica, sì ch'egli dovette compiere ancora diversi viaggi e tenere transitorie funzioni in Germania e fuori. Così nel 1628-29 è in Italia a scopo di studio, ma nel 1633-35 a Copenaghen per lavoro (e nella città danese ritorna altre due volte: nel 1637 e nel 1642-1645); nel 1638-1639 a Brunswick, nel 1640 a Hannover maestro di quella cappella di corte. Ché se il viaggio del 1628-29 era determinato - come s'è detto - da motivi di studio, gli altri ora riferiti furono piuttosto determinati dal bisogno, in quanto la posizione pratica dello Sch. alla corte di Sassonia non fu sempre così calma e proficua come s'era delineata al principio. Dal 1633 al 1639, p. es., le conseguenze della guerra furono per la cappella di Dresda pressoché rovinose, e a tali rovine non fu possibile - neppur dopo qualche tempo - rimediare in modo soddisfacente. Nel 1641, riaperta con effettivi esigui la cappella elettorale, un'altra cappella è fondata appositamente per lo Sch. dal principe ereditario; nella quale l'aiuta il Bontempi. Nel 1656 passa a Wolfenbüttel. Nel 1663 - e dunque già dopo questa relativa ripresa - allo Sch. conviene dare opera altrove: a Wolfenbüttel, alla nuova cappella di Zeitz. Questa carriera travagliata non trovava compenso in una calma vita privata. Lo Sch. perde infatti ogni persona cara: l'amatissima sposa, morta dopo pochi anni di matrimonio, e poi le due figliole. Non rimaneva alla sua vita altro conforto che quello dell'arte, alla quale affidò l'espressione di quel suo dramma che religiosamente sentiva come il dramma comune dell'uomo su questa terra. Il vecchio maestro era ormai infermo di sordità, isolato dal mondo musicale (lo stesso Bontempi pare che non gli si mantenesse amico) per i caratteri del suo stile, cui s'andava sostituendo il concertante. In questa triste solitudine lo raggiunse l'apoplessia.
Lo Sch. è stato spesso chiamato "il padre della musica tedesca". In realtà, illustri musicisti eran fioriti in Germania prima di lui. Ma nessuno di essi aveva potuto creare una scuola nazionale paragonabile, per valori universali, alla franco-fiamminga o all'italiana. Allo Sch. si deve, invece, proprio l'interpretazione in fecondi sensi tedeschi di quante forme e stilistiche eran venute a significazione storica nel resto d' Europa e specialmente in Italia. Fra tutte, importantissima la scrittura monodica, o solistica (per es., nello stile "rappresentativo") o corale (nella cosiddetta omofonia), che nell'opera dello Sch. assume una posizione direttiva, quasi egemonica. Né senza intime ragioni liriche: lo Sch. si applica infatti soprattutto al rilievo della parola, dell'"oratione" per dirla col Monteverdi (e cioè con uno dei modelli dello Sch.). In fondo, egli è continuamente rivolto a questo scopo: esprimere, con la maggiore intensità lirica consentita alla musica, il senso religioso ed etico dei testi: dei salmi, cioè, e delle passioni, e degli inni cristiani. Nel che si spiega appunto la felicità del suo orientamento verso la monodia, stilistica di cui lo Sch. rimane, forse, ancora oggi, il più alto e forte esponente germanico.
Composizioni. - Il primo libro de Madrigali de Henrico Sagittario Alemanno (18 madrigali a 5 e un Dialogo a 8), Venezia 1611; Concerte (3 composizioni staccate e pubblicate infatti separatamente, 1618; Die Worte Jesus Syrach, ecc., 1618; Concerto in due parti, 1618; Psalmen Davids sampt etlichen Moteten und Concerten mit 8 und mehr Stimmen, nebenst andern zweien Capellen dass dero etliche auf drei und vier Chor nach Beliebung gebraucht werden können, wie auch mit beigefügten Basso continuo vor die Orgel, Lauten, Chitaron, ecc. (26 salmi), Dresda 1619; Salmo CXXXIII: Siehe wie fein (a 8 col basso continuo, composto per il fratello), Lipsia 1619; Syncharma musicum tribus Choris adornatum, ecc. (è una composizione di circostanza, celebrante il ritorno della pace in Slesia), Breslavia 1621; Historia der fröhlichen und siegreichen Auferstehung unsers einiges Erlösers und Seligmachers Jesu Christi. In fürstlichen Capellen oder Zimmern um die Osterliche Zeit zu geistlicher Recreation füglichen zu gebrauchen (oratorio), Dresda 1623; Kläglicher Abschied von der churfürstlichen Grufft (monodia con basso continuo su testo dello Sch. medesimo), Freiberg 1623; Cantiones sacrae quatuor vocum cum Basso ad Organum (41 composizioni), Freiberg 1625; De Vitae fugacitate; Aria quimque vocum supra Bassum continuum, Freiberg 1625; Psalmen Davidis, in Teutsche Reimen gebrachte durch D. Cornelium Beckern... nach meiner Contrapunctsart in 4 Stimmengestellt (92 composizioni su canto originale e 11 su canto dato. Struttura strofica), Freiberg 1628. Altre edizioni: 1640 (destinata alla pratica nel Mecklenburg-Schwerin), Dresda 1661 (ampliata con l'aggiunta di tutti gli altri salmi che lo Sch. aveva dapprima lasciato), 1677, 1712; Symphoniae sacrae... variis vocibus ac Instrumentis accomodatae a 3, 4, 5, 6. Opus ecclesiasticum secundum (20 comp., dedicato all'elettore di Sassonia), Venezia 1629; Das ist je gewisslich wahr (Mottetto in memoria di J. H. Schein, il grande polifonista della Thomaskirsche di Lipsia, morto nel 1631), Dresda 1631; Erster Theil kleiner geistlichen Concerten, mit 1, 2, 3, 4 und 5 Stimmen sammt beigefügten B. C. (17 comp. su testi tedeschi), Lipsia 1636; Musikalische Exequien... mit 6, 8 und mehr Stimmen zu gebrauchen (3 comp. funerarie, in memoria di Hans Heinrich von Reuss), Dresda 1636; Anderer Theil kleiner geistlichen Concerten mit 1, 2, 3, 4 und 5 Stimmen, sammt beigefügten B. C. vor die Orgel (31 comp. su testi tedeschi e latini), Dresda 1639; Symphoniarum sacrarum Secunda pars... Deutsche Concerte mit 3, 4, 5 nämlich einer, zwo, dreien Vocal- und zweien Instrumentalstimmen.... Opus decimum (27 comp. su testi tedeschi; dedicato a Cristiano V di Danimarm), Dresda 1647; Danck-Lied für die hocherwiesene fürstliche Gnade in Weymar, 1647; Musicalia ad Chorum sacrum. Geistliche Chor-Musik mit 5, 6, 7 Stimmen, beider Vocaliter und Instrumentaliter, wobei der Bassus generalis, zu gebrauchen.... Opus undecimum (29 mottetti su testi tedeschi; dedic. al borgomastro di Lipsia), Dresda 1648; Simphoniarum sacrarum tertia pars. Deutsche Concerte mit 5, 6, 7, 8, nämlich 3, 4, 5, 6 Vocal- und zweien Instrummentalstimmen... Opus duodecimum, Dresda 1650; Canticum B. Simeonis: Herr, nun lässest Du, a 6 voci, 1657 (esemplare in cattivo stato); Zwölf geistliche Gesänge mit vier Stimmen für kleine Cantoreien. Opus decimum tertium (col basso continuo), Dresda 1657; Historia der Freuden- und Gnadenreichen Geburt Gottes und Marien Sohnes Jesu Christi... Vocaliter und Instrumentaliter in die Musik versetzt (oratorio; esemplare in cattivo stato), Dresda 1664; En novus Elysiis succedit (s'ignora la data).
Postume le edizioni di molte opere, tra le quali: Die Sieben Worte unsers lieben Erlösers und Seligmachers Jesu Christi, so Er am Stamm des Heiligen Kreuzes gesprochen, ganz beweglich gesetzt (le parti manoscritte furono trovate nella biblioteca di Cassel nel 1855 da O. Kade, e l'edizione in particolare uscì nel 1873 [Lipsia] a cura di K. Riedel), Historia des Leidens und Sterbens unseres Heylandes Jesu Christi, 4 Passioni secondo i quattro Evangelisti. Della Passione secondo S. Giovanni esiste una versione (ms.) del 1665. Dell'intera Historia esiste un ms. del 1690 (di I. Z. Grundis) ora alla Stadtbibliothek di Lipsia. La prima edizione è quella contenuta nelle opere complete di Sch. (Lipsia 1885-94). Mottetti e concerti varî, di cui v. l'elenco presso R. Eitner, Quellen-Lexicon. Sono andate perdute due composizioni: l'opera Dafne (libretto di Opitz sul testo di O. Rinuccini) del 1627, e un balletto con dialoghi e recitativi composto per le nozze di Joh. Georg di Sassonia nel 1638. Incerta è l'attribuzione allo Sch. del balletto: Von Zusammenkunft und Wirkung der VII Planeten, rimasto in ms. nella già Königliche Bibliothek di Dresda.
L'edizione integrale delle opere dello Sch. è apparsa presso Breitkopf e Härtel a Lipsia dal 1885 al 1894 e comprende 16 volumi più un supplemento, curati da F. Chrysander e Ph. Spitta.
Oltre il catalogo delle opere, a cura di R. Eitner (H. Sch. Verzeichnis seiner... Werke, in Mitteilungen für Musikwissenschaft, 1886), v.: Ph. Spitta, H. Sch.s. Leben und Werke, in Musical America, 1894; Ph. Spitta, Die Passionen von Sch. und ihre Wiederbelebung, in Jahrbuch Peters, 1906; id. H. Sch., 1905; E. Closson, H. Sch. et son Oratorio de Noël, in Gazette musicale, 1911; A. Pirro, H. Sch., Parigi 1913; G. Rossi-Doria, H. Sch., in Rassegna musicale, 1936.