KOHUT, Heinz
Psicoanalista austriaco, nato a Vienna il 3 maggio 1913, morto a Chicago l'8 ottobre 1981. Dopo aver conseguito la laurea in neurologia (1938), terminata l'analisi con A. Aichorn, nel 1940 lasciò Vienna per gli Stati Uniti. Qui si specializzò in neuropsichiatria all'università di Chicago, dove per anni tenne la cattedra di Psichiatria. Portata a termine la sua formazione psicoanalitica presso l'Istituto psicoanalitico di Chicago, svolse all'interno di esso importanti funzioni didattiche e di ricerca. Presidente (1964-65) e vicepresidente (1965-73) dell'American psychoanalytic association e, a partire dal 1971, dell'Archivio Sigmund Freud, è stato inoltre, negli ultimi anni di vita, docente di Psicoanalisi all'università di Cincinnati.
Fin dai primi scritti, per altro tutti collocabili all'interno della teoria psicoanalitica classica, K. pone al centro della propria riflessione clinica i concetti di empatia e d'introspezione. Il lavoro clinico con pazienti gravemente disturbati, considerati inaccessibili al lavoro analitico, lo porta a sviluppare un modello clinico e teorico, la psicologia psicoanalitica del Sé, non strettamente inquadrabile nella teoria psicoanalitica classica: K. identifica nelle distorsioni evolutive del Sé, "visto come il centro dell'universo psicologico", l'origine e la chiave esplicativa dei disturbi narcisistici, e nella capacità del terapeuta di "immergersi empaticamente nell'esperienza del paziente" lo strumento principe della cura psicoanalitica.
K. sottolinea la necessità di rivedere la teoria classica del narcisismo sostenendo, in alcuni casi, l'utilità di considerarne le diverse forme e trasformazioni (Psychoanalytic treatment of narcissistic personality disorders, 1968; trad. it., 1982). Si è nel frattempo costituito attorno a K., che sostiene ancora la compatibilità delle sue modifiche tecniche con il modello pulsionale freudiano e la psicologia psicoanalitica di H. Hartmann, un gruppo di studenti e colleghi (tra cui J. Gedo, D. Marcus, E. Shane, R. Stolorov, A. Goldberg) interessati ad approfondire le tematiche della nuova teorizzazione. Soltanto nel 1977, in The restoration of the self (trad. it., 1980), sulla base del suo lavoro clinico, K. sostiene la necessità di una revisione di ampia portata della metapsicologia classica: questa, infatti, non soltanto è basata su una filosofia della scienza di stampo ottocentesco che postula la possibilità di riconoscere la ''realtà oggettiva'', ma la sua applicazione all'indagine psicoanalitica, e alle ipotesi che ne derivano, riflette un'arbitraria spaccatura tra soggetto che osserva e oggetto osservato. Per K., invece, la situazione psicoanalitica è caratterizzata dall'osservazione partecipe del terapeuta e dal fatto che "la psicoanalisi come scienza può essere definita lo studio del comportamento umano, che procede sulla base di introspezione ed empatia". K. pertanto definisce il suo approccio come "psicologia del Sé allargata", specificando che non si tratta di una semplice correzione del modello classico ma di un modello completamente nuovo che identifica quale suo elemento di base il concetto del Sé, definito come "un centro di iniziative e un contenuto di impressioni" (1977), come "locus di relazioni" (A. Goldberg) a cui viene attribuito un ruolo funzionale.
Pur considerando il conflitto di secondaria importanza e successivo ai fallimenti o alle disintegrazioni del rapporto Sé-oggetto, K. sostiene che per potersi impegnare in un conflitto è necessario aver raggiunto un livello evolutivo corrispondente a una certa integrità personale. Un Sé debole, indebolito, o in via di frammentazione sarà primariamente occupato nel compito preliminare di raggiungere una certa coesione. Il principio di complementarità permette così a K., mediante il ricorso a una strategia di mescolanza di modelli, che appare tuttavia non pienamente coerente e non priva di aspetti problematici, di preservare la continuità teorica con la teoria tradizionale, che "seppure sbagliata o fuorviante deve essere salvaguardata".
Tra i suoi lavori sono notevoli anche: The search of the self (1978; trad. it., 1982); The two analysis of Mr. Z (1979; trad. it., 1989); How does analysis cure? (1984; trad. it., 1986).