Berger, Helmut
Nome d'arte di Helmut Steinberger, attore cinematografico austriaco, nato a Salisburgo il 29 maggio 1944. Dotato di una seduttiva bellezza fisica, ha interpretato personaggi crudeli, maledetti, corrotti, segnati da una disarmante ambiguità psicologica e sessuale. Ha raggiunto il successo con La caduta degli dei (1969) di Luchino Visconti, nel ruolo del luciferino Martin, ottenendo una nomination al Golden Globe.Di famiglia benestante, dopo aver studiato alla Sorbona di Parigi e aver frequentato la Century Dramatic Art School di Londra, fece il suo esordio come comparsa negli studi di Monaco e di Roma. Decisivo per la sua vita professionale e privata fu l'incontro con Visconti: fu infatti il grande regista a scoprirlo, offrendogli una parte nell'episodio La strega bruciata viva di Le streghe (1967) ‒ gli altri episodi furono diretti da Mauro Bolognini, Pier Paolo Pasolini, Franco Rossi e Vittorio De Sica ‒, e a valorizzarne le qualità espressive. Dopo l'affermazione in La caduta degli dei, B. toccò il vertice della popolarità, proprio nel cinema di Visconti, dapprima con Ludwig (1972), dove fu il sofferto e sensibile re di Baviera Ludwig II, simbolo dell'estetismo tardoromantico, e successivamente con Gruppo di famiglia in un interno (1974), interpretando il giovane Alex, cinico e strafottente. Anche in Il giardino dei Finzi Contini (1970) di Vittorio De Sica seppe dare prova delle possibilità introspettive della sua recitazione nervosa, quasi in controtempo, impersonando un ebreo aristocratico, esangue ed elegante. In seguito recitò in La colonna infame (1973) di Nelo Risi, ricostruzione spettacolare della Milano del 1630. In quegli anni interpretò numerosi ruoli, pur se di minor interesse, per registi italiani come Florestano Vancini, Umberto Lenzi, Duccio Tessari e Sergio Gobbi. In molti film, come nell'erotico Salon Kitty (1976) di Tinto Brass oppure in Le rose di Danzica (1979) di Alberto Bevilacqua, B. non fece che riproporre il personaggio ambiguo dei film di Visconti, ma con stanchezza e in maniera del tutto meccanica. Ebbe anche modo di girare a Londra, diretto da Joseph Losey, la commedia The romantic Eng-lish woman (1975; Una romantica donna inglese) dai toni di rarefatta eleganza.Noto al pubblico per la sua vita sregolata, B. è riuscito a recuperare la sua carriera, recitando anche per il piccolo schermo. Nel 1994, è stato nuovamente Ludwig II di Baviera in Ludwig 1881 di Fosco e Donatello Dubini. Nel 1998 ha pubblicato Ich: die Autobiographie.