SCHELSKY, Helmut
Sociologo tedesco, nato a Chemnitz il 14 ottobre 1912, morto a Münster il 24 febbraio 1984. Si laureò in filosofia a Königsberg (1935) con una tesi su Theorie der Gemeinschaft nach Fichtes Naturrecht von 1796 e si specializzò a Lipsia con H. Driesch, H. Freyer, Th. Litt e A. Gehlen (1939) con un lavoro su Die politische Lehre von Thomas Hobbes (pubblicato nel 1981). Dal 1949 al 1953 insegnò sociologia all'Akademie für Gemeinwirtschaft di Amburgo, per iniziare poi la carriera accademica dapprima all'università di Amburgo, successivamente in quella di Münster (1960), di Bielefeld (1970) e di nuovo a Münster (dal 1978), alla cattedra di Sociologia del diritto della facoltà di Giurisprudenza.
Tra i maggiori esperti di sociologia del lavoro e dell'organizzazione, S. ha saputo cogliere − già negli anni Sessanta − alcuni aspetti innovativi della società industriale, quali l'ascesa degli impiegati tecnici e amministrativi, i vasti processi sociali di declino e declassamento che hanno colpito soprattutto gli strati della vecchia borghesia possidente e colta, la mobilità sociale, il livellamento dello stile di vita e l'incapacità da parte di vecchie e nuove ideologie d'interpretare la società contemporanea. Lo studioso individua una società livellata verso il ceto medio, aliena da tensioni di classe, composta da "uno strato sociale relativamente omogeneo che non è proletario come non è borghese" e caratterizzata "dal relativo livellamento di posizioni economiche e dalla larga omogeneità dello status politico" (Auf der Suche nach Wirklickheit, 1965, pp. 332 e 340), nonché dalla standardizzazione di comportamenti e aspirazioni che possono essere collocati in un "modello di vita ''piccolo borghese'' o da ''classe media'', se non fosse che questi termini possono portare ad errate interpretazioni a causa del loro carattere classista" (Gesellschaftlichen Wandel, in Offene Welt, 41, 1956, p. 72).
Tra le sue numerose opere segnaliamo: Wandlungen der deutschen Familie (1953); Soziologie der Sexualität (1955); Die skeptische Generation (1957); Der Mensch in der wissenschaftlichen Zivilisation (1961); Schüle und Erziehung in der industriellen Gesellschaft (1962); Die Arbeit tun die Anderen (1973); Die juridische Rationalität (1980); Die Soziologen und das Recht: Abhandlungen und Vorträge zur Soziologie von Recht, Institution und Planung (1980); Politik and Publizität (1983).
Bibl.: F. Grube, Die Utopie der Konservativen: Antworten auf Helmut Schelskys Konservatives Manifest, Monaco 1974; Freiheit und Sachzwang: Beiträge zu Ehren Helmut Schelskys, a cura di H. Baier, Opladen 1977; Person und Institution: Helmut Schelsky gewidmet, a cura di R. Pohlmann, Würzburg 1980; Helmut Schelsky als Soziologe und politischer Denker, a cura di O. Weinberger e W. Krawietz, Stoccarda 1985; Helmut Schelsky, ein Soziologe in der Bundesrepublik, a cura di H. Baier, ivi 1986.