Moltke, Helmuth Karl Bernhard conte von
Generale prussiano (Parchim, Meclemburgo-Schwerin, 1800-Berlino 1891). Di famiglia di antica nobiltà, tenente dell’esercito danese (1819), passò poi nell’esercito prussiano (1822). Frequentò l’Accademia di guerra a Berlino e compì profondi studi storici e politici. Nel 1835 fu in Turchia, dove divenne istruttore e consigliere militare dell’esercito ottomano, con il quale fece la campagna contro i curdi e contro gli egiziani di Muhammed ‘Ali. Rientrato in patria (1839), fece una rapida carriera e nel 1857 divenne capo di stato maggiore dell’esercito, che M. trasformò da ristretto corpo di 18 ufficiali, con compiti quasi esclusivamente tecnici, nel comando effettivo dell’esercito. Da allora la sua opera fu diretta a rinnovare l’istruzione degli ufficiali e l’organizzazione dell’esercito, per una rapida ed efficace mobilitazione in caso di emergenza. Le massime strategiche di M. apparvero in uno studio critico sulla campagna del 1859 in Italia e furono applicate dapprima in scala minore contro la Danimarca (1864), quindi in grande scala contro l’Austria (1866). Le strepitose vittorie nella guerra franco-prussiana del 1870 furono il più favorevole collaudo dei suoi piani di mobilitazione e di radunata delle armate tedesche sul Reno e delle sue nuove vedute tattiche, fondate su manovre di sparpagliamento e avvolgimento, e strategiche. Dopo la vittoria ebbe i massimi onori; rimase a capo dello stato maggiore fino al 1888. Fu il più grande stratega del suo tempo: formatosi sullo studio delle campagne napoleoniche e sugli scritti di Clausewitz, fu un tipico esponente della strategia offensiva, secondo la quale risolveva anche i problemi difensivi. M. riuscì a padroneggiare e sfruttare al massimo, razionalizzando l’arte militare tradizionale, sia lo sviluppo della tecnica dei trasporti e delle comunicazioni sia il crescente aumento numerico delle truppe: l’esercito doveva operare in armate separate per concentrarsi poi per la battaglia decisiva (Königgrätz, Sedan) e ai singoli comandi era lasciata una certa autonomia nel quadro di un piano strategico accuratamente elaborato nelle linee essenziali.