ESQUIROS, Henri-Alphonse
Scrittore e uomo politico francese, nato a Parigi il 25 maggio 1814, morto a Versailles il 10 maggio 1876. Pubblicò appena ventenne un volumetto di poesie (Hirondelles, Parigi 1834), che ebbe le lodi di Victor Hugo, ma non il favore del pubblico. Dedicatosi alla letteratura politica, nel 1840 pubblicò un Èvangile du peuple, specie di commentario filosofico e democratico della vita di Gesù, che gli valse la condanna a otto mesi di carcere, durante i quali scrisse i Chants d'un prisonnier (Parigi 1841). Dopo la rivoluzione di febbraio non fu eletto all'Assemblea costituente, ma riuscì alla legislativa. Fu espulso dopo il colpo di stato del 2 dicembre e visse lunghi anni esule in Inghilterra, sino a quando, eletto al corpo legislativo nel 1869, tornò in Francia. Dopo la rivoluzione del 4 settembre 1870 fu nominato amministratore superiore delle Bocche del Rodano, ma il Gambetta dovette destituirlo per l'intransigenza dei suoi principî ultraradicali. Sedette all'Assemblea nazionale dal febbraio del 1871 fino alla morte; e fu di quel gruppo di deputati che firmò la proposta d'un'amnistia piena ed intera presentata da Victor Hugo. Oltre alle opere già indicate l'E. pubblicò: La vie future au pointe de vue socialiste (Parigi 1850); L'Angleterre et la vie anglaise (Parigi 1859-69, voll. 5); L'Èmile au XIX siècle (Parigi 1870), ecc.