Pastore e capo valdese (Embrun 1641 - Schönenberg, Württemberg, 1721); educato, come rifugiato, nelle valli valdesi ove, dopo studî a Basilea, in Olanda e a Ginevra, fu pastore (barba) a Maniglia (Pinerolo), quindi a Torre Pellice. Dopo l'editto di Vittorio Amedeo II (1686), divenne uno dei capi della resistenza alle forze franco-piemontesi; esule in Svizzera organizzò, con G. Gianavel, i due tentativi falliti di rimpatrio, e finalmente il "glorioso rimpatrio" (1689) degli espulsi. Riconciliatisi i valdesi col duca, li reclutò per lui e fu suo agente segreto presso la lega di Augusta; ma riavvicinatosi quello a Luigi XIV, l'A. organizzò l'esodo dei rifugiati francesi nel Baden, nell'Assia e nel Württemberg e divenne (1699) pastore della comunità di Schönenberg.