BAUDE, Henri
Poeta francese del sec. XV; nato a Moulins verso il 1430, ottenne nel 1458 l'ufficio di élu des finances, cioè di regio agente delle finanze nel Basso Limosino; visse però lungamente a Parigi; nel 1486 fu in prigione a causa di una sua moralité, la quale conteneva alcune scene satiriche contro la lentezza della giustizia, e ch'era stata recitata dai chierici della Basoche. Morì alla fine del secolo. Il suo nome di poeta, ancor noto al Marot, era dipoi caduto in una totale dimenticanza, da cui lo trasse uno studio del Quicherat, insieme con l'edizione dei suoi versi (1856). Vivace, giocoso, realistico, ma privo di grandi qualità, di fantasia e d'arte, lo si può considerare come un seguace, alla lontana, del Villon: trattò le stesse forme poetiche, soprattutto il rondeau e il di; in alcuni componimenti di carattere moraleggiante (uno dei quali rivolto a Carlo VIII, da poco assunto al trono), espresse i sentimenti della media borghesia, desiderosa di ordine e di pace.
Bibl.: P. Chamipon, Histoire poétique du quinzième siècle, II: Maître Henri Baude, élu des finances et poète, Parigi 1923.