MONTHERLANT, Henri de
Scrittore francese, nato a Parigi il 21 aprile 1896. Oriundo catalano, praticò in gioventù gli sport e prese parte a varie tauromachie. Dal 1925 al 1932 fece numerosi viaggi (Spagna, Italia, Africa settentrionale, Sahara).
Il suo primo romanzo, La relève du matin (1920), è un'esaltazione dell'adolescenza e della giovinezza come depositaria dell'avvenire; sulla stessa linea è Le songe (1922), pieno d'influssi di altre personalità letterarie, nonostante i quali il M. è riuscito a rivelarsi a sé stesso. Cattolico, egli vede nella chiesa romana la continuazione della tradizione imperiale, ma questa tendenza si concilia, in lui, con una sensualità panica attraverso la rivendicazione delle passioni. Da questo orientamento sensualistico il M. si è successivamente scostato. I due romanzi Le paradis à l'ombre des épées (1924) e Les Onze devant la porte dorée (1924) segnano la transizione verso una seconda fase, inaugurata da Chant funèbre (1924), celebrazione dei morti di Verdun, nel quale il M. confessa la sua avversione per l'astratto unita alla sua tendenza verso la ragione e vede la possibilità di vivere in un continuo alternarsi dei due poli intelletto e senso. Questa concezione è sviluppata in Les Bestiaires (1926) e in Aux fontaines du désir (1927). Tra le sue opere più recenti sono anche da ricordare: Mors et Vita (1933) e Service inutile (1935). Piena maturità e finezza d'arte egli dimostra anche nel ciclo Les jeunes filles (Les jeunes filles, 1936; Pitié pour les femmes, 1936; Le démon du bien, 1937).