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MONTHERLANT, Henri de

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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MONTHERLANT, Henri de


Scrittore francese, nato a Parigi il 21 aprile 1896. Oriundo catalano, praticò in gioventù gli sport e prese parte a varie tauromachie. Dal 1925 al 1932 fece numerosi viaggi (Spagna, Italia, Africa settentrionale, Sahara).

Il suo primo romanzo, La relève du matin (1920), è un'esaltazione dell'adolescenza e della giovinezza come depositaria dell'avvenire; sulla stessa linea è Le songe (1922), pieno d'influssi di altre personalità letterarie, nonostante i quali il M. è riuscito a rivelarsi a sé stesso. Cattolico, egli vede nella chiesa romana la continuazione della tradizione imperiale, ma questa tendenza si concilia, in lui, con una sensualità panica attraverso la rivendicazione delle passioni. Da questo orientamento sensualistico il M. si è successivamente scostato. I due romanzi Le paradis à l'ombre des épées (1924) e Les Onze devant la porte dorée (1924) segnano la transizione verso una seconda fase, inaugurata da Chant funèbre (1924), celebrazione dei morti di Verdun, nel quale il M. confessa la sua avversione per l'astratto unita alla sua tendenza verso la ragione e vede la possibilità di vivere in un continuo alternarsi dei due poli intelletto e senso. Questa concezione è sviluppata in Les Bestiaires (1926) e in Aux fontaines du désir (1927). Tra le sue opere più recenti sono anche da ricordare: Mors et Vita (1933) e Service inutile (1935). Piena maturità e finezza d'arte egli dimostra anche nel ciclo Les jeunes filles (Les jeunes filles, 1936; Pitié pour les femmes, 1936; Le démon du bien, 1937).

Vedi anche
Henry Millon de Montherlant Montherlant ‹mõterlã´›, Henry Millon de. - Scrittore francese (Neuilly-sur-Seine 1896 - Parigi 1972). Di famiglia aristocratica, volontario durante la prima guerra mondiale, espresse nei suoi primi scritti una concezione eroica dell'esistenza influenzata da Nietzsche (La relève du matin, 1920; Le songe, ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia romanzo, quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. Catalogna (catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale della Penisola Iberica e comprende le province di Barcellona, Gerona, Lérida e Tarragona. Deriva ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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