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GOUHIER, Henri

di Giovanni Crapulli - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
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GOUHIER, Henri

Giovanni Crapulli

Filosofo e storico del pensiero moderno, nato ad Auxerre (Yonne) il 5 dicembre 1898; professore di filosofia alla facoltà di lettere di Lilla (1936), insegna alla facoltà di lettere di Parigi (1941) prima storia della filosofia moderna e poi storia del pensiero religioso in Francia dal 16° secolo (titolare della cattedra dal 1948). Dal 1951 è membro dell'Institut de France, Académie des sciences morales et politiques. Dal 1979 è accademico di Francia.

La posizione storiografica di G. parte dalla rilevanza imprescindibile della comunicazione nel costituirsi stesso di una storia della filosofia. Ogni pensiero filosofico suppone una visione del mondo, in cui regnano l'unità di tempo o simultaneità e l'unità di luogo o implicazione che è interpenetrazione. Quando la visione si esprime svolgendosi nel tempo e nello spazio e trasformandosi in rappresentazione, le idee vengono a disporsi in un certo ordine e connessione per convincere o convertire l'altro cui è diretta la comunicazione e a cui questa si commisura: l'ordine delle ragioni non è se non ordine dell'esposizione al livello dell'espressione. La parola impegna il filosofo nel suo tempo e attraverso lo studio dei testi, diretti o indiretti (colloqui, interviste, resoconti, ecc.) in cui si concretano le varie forme espressive del pensiero, si può risalire alla visione unitaria originaria: la parola reagisce incessantemente sul pensiero che comunica, sì che la riflessione sulla comunicazione consente di penetrare all'interno del pensiero.

Tra le opere principali sulla storia della filosofia: La pensée religieuse de Descartes (1924, 19722); La philosophie de Malebranche et son expérience religieuse (1926,19472); La jeunesse d'Auguste Comte et la formation du positivisme (1933-41); Bergson et le Christ des Évangiles (1961; trad. it. Milano 1967); La pensée métaphysique de Descartes (1962); Pascal. Commentaires (1966); Les méditations métaphysiques de Jean-Jacques Rousseau (1970). Altre opere di notevole interesse riguardano il teatro: L'essence du théâtre (1943); Le théâtre et l'existence (1952); L'oeuvre théâtrale (1958); Antonin Artaud et l'essence du théâtre (1974).

Bibl.: H. Gouhier, L'histoire et sa philosophie, Parigi 1952; id., La philosophie et ses publics, in Revue de l'université de Bruxelles, 1973, pp. 329-42.

Vedi anche
Académie des sciences Académie des sciences Istituzione nata da un progetto di J.-B. Colbert, che dal 1666 riunì nella biblioteca reale un piccolo gruppo di dotti, tra cui R. Descartes, B. Pascal, P. Gassendi, M. Mersenne. Nel 1669 Luigi XIV fece redigere il primo regolamento dell'accademia, la cui sede divenne il Louvre. ... facoltà facoltà filosofia Le varie capacità con cui l’anima compie le sue principali funzioni, le potenze da cui nascono i suoi singoli atti. Già nella tradizione della psicologia scolastica, il termine facultates «facoltà» aveva tale significato. Le facolta furono variamente designate ed enumerate nella ... pensiero dianoetico Nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dalla διάνοια, cioè dal pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto del pensiero noetico, cioè dell’intuizione intellettuale della νόησις.  Virtù dianoetiche ... professore Titolo attribuito ai docenti universitari e agli insegnanti delle scuole secondarie. ● Il ruolo dei professore universitari si articola in due fasce: quella dei professore ordinari e quella dei professore associati. Il ruolo dei ricercatori universitari corrisponde a una terza fascia ‘di formazione’. ...
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