PUECH, Henri-Joseph-Charles
(App. III, II, p. 529)
Storico delle religioni francese, morto a Parigi l'11 gennaio 1986. Membro dell'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, ha ricoperto fino al 1965 la carica di vicepresidente della International Association for Study of History of Religions. Dal 1950 fino alla morte è stato direttore della Revue de l'histoire des religions.
La ricerca storiografica di P. si è sviluppata secondo due linee privilegiate: lo gnosticismo e il manicheismo, in un'assidua e puntuale rilettura delle fonti che si è venuta via via arricchendo dopo le scoperte di scritti manichei a Madīnat Mādī (a sud ovest di al-Fayyūm) e della biblioteca gnostica di Naǧ῾ Ḥammādī. Al di là dell'analisi filologica e critica dei nuovi testi (in particolare del Vangelo secondo Tommaso), fondata su una sterminata conoscenza del mondo greco e orientale dell'età ellenistica e protocristiana, P. ha insistito sulla necessità di un'analisi fenomenologica dello gnosticismo per individuare, al di là delle varie tematiche teologiche e mitologiche, l'esperienza fondamentale che sta alla sua base: come cioè lo ''gnostico'' ha vissuto la sua personale esperienza, concreta ed ''esistenziale''. Non certo − insiste P. − per definire un'idea astratta e intemporale di gnosi, ma per individuare i modi in cui, secondo le testimonianze scritte, è stata vissuta questa particolare esperienza. Centrale in questa analisi appare a P. una posizione d'inquietudine, di disagio, di rifiuto rispetto alla realtà storica, al ''mondo'', rifiuto della situazione umana che ha reso l'io estraneo a se stesso; di qui la ricerca del proprio io autentico, originario, superiore al ''mondo''. Lo gnostico sente di non appartenere a questo mondo, ha nostalgia per uno radicalmente diverso, autentico, trascendente, che è la ''vera vita'', il ''riposo'', la ''pienezza'' (pleroma). L'esperienza gnostica è una via per scoprire − e riscoprire − il proprio essere, per ritrovare chi veramente sia, attraverso successive ''illuminazioni'' o rivelazioni che lo portano fuori della situazione mondana, intrinsecamente malvagia, e gli permettono di attingere il proprio io fuori del tempo, nell'eternità, in Dio. L'esperienza gnostica è quindi essenzialmente antropologica e soteriologica e in funzione di questa deve essere studiata la complessa elaborazione cosmologica, teologica, mitologica con le particolari dottrine su Dio, sul ''Salvatore'', sulla caduta originaria (con tutta la tematica dualistica della luce e delle tenebre) e con la polemica contro le cosmologie ellenistiche e contro il Dio della tradizione giudaica. Lo gnosticismo è per P. un fenomeno per sé estraneo al cristianesimo (di cui assorbirà alcune figure e dottrine), in cui confluiscono tanto elementi delle religioni orientali quanto suggestioni della spiritualità ellenistica, ma assumendo un'originale identità proprio per quell'esperienza fondamentale che esso esprime. Nella tradizione gnostica rientrano movimenti diversi lungo i primi cinque secoli dell'era cristiana in Occidente, in Egitto, nel Vicino e Medio Oriente: da certe correnti del giudeo-cristianesimo, all'ofitismo, ai grandi sistemi gnostici (di Basilide, Valentino, Eracleone e altri) e ad altri orientamenti attestati dai polemisti cristiani, fino a forme di gnosticismo ''pagano'' (come l'ermetismo e altre espressioni dell'esoterismo greco), e ancora sino al mandeismo e al manicheismo. A quest'ultimo P. ha dedicato studi fondamentali su alcuni temi (la concezione della salvezza, il ''principe delle tenebre'', il rituale e la liturgia, ecc.), oltre al volume Le manichéisme. Son fondateur, sa doctrine (1949), e al capitolo sul manicheismo nell'Histoire des Religions (vol. ii, 1972, pp. 523-646), insistendo sugli elementi che l'accomunano allo gnosticismo ma anche su alcune radicali differenze, soprattutto per quanto riguarda la sua organizzazione ecclesiastica fortemente gerarchizzata, il suo rituale, i suoi dogmi, la dottrina sacramentale. Del manicheismo P. ha seguito le testimonianze e la varia diffusione così in Estremo Oriente come nell'Occidente medievale. Altri studi di P. vertono su temi della tradizione sia medioplatonica che neoplatonica da Numenio allo Pseudo-Dionigi.
Gran parte degli studi di P. sono ora raccolti nei volumi: En quête de la Gnose (2 voll., 1978; trad. it., 1985); Sur le Manichéisme et autres essais (1979). Ha diretto una grande Histoire des Religions (3 voll., 1970-76; trad. it., 9 voll., 1976-78), per la quale ha scritto Le Manichéisme. La bibliografia dei suoi scritti, curata da S. Lassière, è contenuta in Mélanges d'histoire des religions offerts à H.-Ch. Puech (1974, pp. 631-50).
Bibl.: M. Tardieu, H.-Ch. Puech, in 1987. Universalia. Les événements, les hommes, les problèmes en 1986, Parigi 1987, pp. 604-05; Y. Ries, in Catholicisme, vol. 12, Parigi 1990, coll. 284-85.