Scrittore francese (Parigi 1886 - ivi 1970). Saggista e critico di notevole talento (Comment Zola composait ses romans, 1906; La pensée de Maurice Barrès, 1909), fondò nel 1920, insieme a J. Bainville, la Revue Universelle che diresse fino al 1944. Vicino, per tanti aspetti, a M. Barrès, a Ch.-P. Péguy, a Ch. Maurras (e al movimento dell'Action française), egli si è costantemente impegnato, specie dopo il suo ritorno alla fede cattolica, nella difesa dei valori tradizionali della Francia e della Chiesa, attestandosi su posizioni d'intransigente conservatorismo. Il libro che riassume meglio il suo pensiero è Défense de l'Occident (1925). Altre sue opere: Jugements (1923-24) su J.-E. Renan, Barrès, A. France, A. Gide, J. Benda; Honneur de servir (1937); Les idées restent (1941); L'Occident et son destin (1956); i saggi su Maurras (1951), su Barrès (1962), su R. Brasillach (1963). Di grande interesse le sue testimonianze (Évocations, 1931) e i suoi ricordi (Au long d'une vie, 1967). Accademico di Francia dal 1960.