ROUSSEAU, Henri (detto il Doganiere)
Pittore francese, nato a Laval il 21 maggio 1844, morto a Parigi il 2 settembre 1910. Prese parte alla campagna del Messico, come suonatore di clarino del suo reggimento, e per tutta la vita conservò il ricordo di quella visione esotica. Poi, impiegato del dazio a riposo, visse a Montmartre dipingendo a tempo perso; espose agli Indépendants dal 1886. Guillaume Apollinaire lo scoprì e lo rivelò al pubblico. L'arte del R. (La Bohémienne endormie; Pastorale) è quella di un primitivo moderno in piena reazione contro l'impressionismo; arte primordiale, dal disegno schematico, senza prospettiva aerea, che reagisce contro l'abuso dell'arte sapiente, facendo mostra della sua ignoranza. Ma le visioni dell'Estremo Oriente (Les singes dans la forêt; Le tigre et le cavalier), con quel loro grande fogliame d'un verde metallico, sono di un effetto particolarmente decorativo. A quest'arte fu dato il nome di "adamismo", arte che attinge nella sua stessa ignoranza la virtù di rinnovamento. Risentono della sua influenza il Vallotton e le giovani scuole moderne.
Bibl.: R. Grey, R. (Les artistes nouveaux), Roma 1921; A. Basler, H. R., Parigi 1927; A. Salmon, H. R. dit le Douanier (coll. Peintres et sculpteurs), ivi 1927; Chr. Zervos, H. R. (coll. Cahiers d'Art), ivi 1927; R. Schneider, L'Art Français, XIXe et XXe siècle, ivi 1930; P. du Colombier e R. Manuel, Tableau du XXe siècle, 1900-1933, ivi 1933; W. Grohmann, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935 (con bibl.).