HERTZ, Henrik
Scrittore danese, nato a Copenaghen il 27 agosto 1797, morto nella stessa città il 25 febbraio 1870.
Seguace in estetica di Heiberg (v. Gengangerbreve, Lettere di spettri, 1830), si diede presto al teatro e compose le migliori commedie danesi dell'epoca: da Hr. Burchardt og hans Familie (1826), ancora d'ispirazione holberghiana, a Amors Genistreger (I tiri bricconi d'amore, 1832), dove si creò il linguaggio realistico nuovo capace di aderire con naturalezza alla vita, a Sparekassen (La cassa di risparmio, 1836), dove tutto - la materia e lo stile - è pieno di fresca immediatezza e di novità di trovate, a Indkvarteringen (Inquartieramento, 1841), in cui il tono si fa più lieve e grazioso. In giovinezza aveva coltivato sogni di poesia romantica: e un ritorno a quella sua prima ispirazione fu, quando, in pieno possesso della sua arte, si volse a rievocare drammaticamente in versi la leggenda nazionale con Svend Dyrings Hus (La casa di S. D., 1836), su motivo caro alle Folkeviser. Ispirandosi a Scribe (v. anche Kong Renés Datter, La figlia di re Renato, 1845; e Ninon, 1848), riuscì infine a trarre, al di là degli effetti teatrali scribeschi, impressioni di poesia; e da Kong Renés Datter derivò più tardi Čajkovskij la sua opera Jolanthe. Fra le sue liriche (Digte fra forskellige Perioder, Poesie di epoche diverse, 1851; da completarsi con Digte, 1862) le migliori sono quelle di tono descrittivo, suggestive per semplice intimità.
Opere: Dramatiske Vierker, voll. 18, Copenaghen 1854-73; ed. scelta, voll. 9, Copenaghen 1893.
Bibl.: H. Kyrre, H. H., Copenaghen 1916.