ADAMS, Henry
Nacque a Boston, il 16 febbraio 1838, da Charles Francis. Dopo aver studiato ad Harvard, allora il maggiore centro culturale degli Stati Uniti, Henry Adams, ventenne, partì per la Germania, con lo scopo di perfezionarsi nei suoi studî di diritto e procurarsi quelle soddisfazioni intellettuali che Harvard non gli aveva date. Ma queste soddisfazioni la scienza tedesca non gli diede; e nel 1860, egli abbandonò la Germania per l'Italia. Giunto a Napoli, vi apprese che Garibaldi era sbarcato in Sicilia e aveva battuto l'esercito borbonico. Desideroso di assistere a questa impresa avventurosa, egli chiese ed ottenne dal ministro americano a Napoli di partire come corriere diplomatico per Palermo, dove sbarcò quando Garibaldi aveva già occupato la città. Le sue impressioni sull'impresa garibaldina e il suo incontro con Garibaldi egli descrisse in una serie di lettere al Boston Courier, due delle quali sono state ripubblicate nell'American Historical Review, XXV, p. 241 segg.
L'anno dopo, quando il padre fu nominato ministro a Londra, egli lo accompagnò in qualità di segretario. La missione affidata da Lincoln a Charles Francis Adams era di una grande importanza e difficoltà, soprattutto per la simpatia che l'Inghilterra mostrava alla causa del Sud. Ed egli dovette lavorare con finezza ed energia, per impedire che l'Inghilterra partecipasse alla guerra civile. Suo figlio collaborò devotamente con lui, e acquistò allora quell'esperienza di affari internazionali che forse determinò il suo carattere e che certo gli fu preziosa, quando dovette scrivere la sua History of the United States. A Londra, egli studiò i grandi scrittori liberali inglesi, vi contrasse amicizie ed ebbe consuetudine con sir Charles Lyell, che richiamò il suo interesse sulle teorie evoluzioniste, destinate a esercitare poi una notevole influenza sulla sua concezione della storia dei popoli. Tornato d'Inghilterra in America, dopo sette anni, A. fu chiamato ad insegnare storia medievale ad Harvard. Ma dopo altri sette anni, abbandonò quello che egli doveva più tardi chiamare il suo "laborioso ritiro", si stabilì a Washington e si dedicò allo studio della storia americana. Scrisse allora la sua Life of Albert Gallatin che fu pubblicata nel 1879, e raccolse i materiali per uno studio del regime jeffersoniano. Da questi studî e da queste ricerche, nacque la sua History of the United States (1801-1817), che egli pubblicò tra il 1890 e il 1891. Niente di meglio era stato scritto fino allora su quel periodo storico, niente di meglio aveva scritto e doveva scrivere l'A. Per quanto deficiente per la quasi assoluta mancanza di ogni elemento di studio delle condizioni economiche, essa era il quadro più completo che esistesse del governo di Jefferson e di quello di Madison; e oggi, anche se un poco superata, essa resta un documento di eccezionale importanza per la conoscenza della politica estera americana di quel periodo.
Un lungo soggiorno in Normandia, nel 1895, aprì ad A., sempre ansiosissimo di emozioni intellettuali, nuove visioni. Egli si dedicò al Medioevo, specialmente per lo studio dell'architettura francese nel Duecento e dell'opera di San Tommaso di Aquino. Elaborò allora quella concezione storiografica che doveva poi esporre nelle sue due opere ultime: il Mont Saint Michel and Chartres e la Education of Henry Adams. In queste, egli volle ricostruire dinamicamente la storia, da un punto di partenza che doveva essere il secolo 1150-1250, a un punto di arrivo che doveva essere il 1900. Suo intendimento era quello di una autobiografia che completasse, egli usava dire un poco scherzosamente, le Confessioni di Sant'Agostino, invertendo il suo metodo. S. Agostino era andato dalla molteplicità all'unità; egli sarebbe andato dall'unità alla molteplicità; dall'"unità del secolo XIII" alla "molteplicità del secolo XX". Sono due libri poco persuasivi e scritti in uno stile ricercato; ma presentano un grande interesse per lo studio delle origini della cultura americana moderna. L'A. morì a Washington il 27 maggio 1918.