AINSWORTH (o Aynsworth), Henry
Nacque a Swanton Morley (Norfolk, Inghilterra) nel 1571, e nel dicembre 1587 iniziò gli studî nel Caius College di Cambridge. Passò ben presto al puritanesimo brownista, e dovette perciò rifugiarsi in Olanda; nel 1593 era ad Amsterdam, dove poco dopo fu assunto come predicatore nella chiesa colà fondata dai non-conformisti inglesi, che non potevano tollerare l'ingerenza dello stato nell'ordinamento ecclesiastico, e consideravano ciascuna chiesa come un'unità per sé stante, senza vincoli gerarchici. Colà scrisse molte opere polemiche in difesa della sua fede, sotto la guida di Francis Johnson, dal quale tuttavia si separò con altri nel 1610. Oltre alle controversie, tra cui quella con John Ainsworth, un anglicano convertito al cattolicesimo (The trying out of the Truth, 1615), condotte in genere con spirito di moderazione, si segnalò per la sua conoscenza dell'ebraico e dell'Antico Testamento, di cui sono frutti alcuni fortunati commenti biblici (annotazioni al Pentateuco, ai Salmi e al Cantico dei Cantici, ristampate ancora a Glasgow nel 1843) e una versione del Salterio ch'ebbe forse cinque edizioni dal 1612 al 1644. Perciò alcuni scrittori sdoppiarono erroneamente questo personaggio in due H. A., un commentatore della Bibbia, e un polemista ereticale. Morì nel 1622 o nel 1623: ma che fosse avvelenato dagli Ebrei (Neal, History of the Puritans, II, 47) è improbabile.
Bibl.: W. E. A(rmytage) A(xon), in Dictionary of National Biography, I, s. v.; id., H. A., the Puritan commentator, Manchester 1889; J. H. Shakespeare, Baptist and Congregational Pioneers, Philadelphia 1907.