BORDEAUX, Henry
Romanziere francese, nato a Thononles-Bains il 25 gennaio 1870. "Poeta della famiglia e della Savoia", come fu chiamato, appartiene a un gruppo di scrittori che, affisandosi alla tradizione, amano la semplicità di spirito e la bontà del cuore, s'interessano più agli uomini che alle idee, e rappresentano nelle loro opere la poesia della religione, del luogo natio, della famiglia. Seguendo questo movimento, il roman régionaliste ha avuto negli ultimi trent'anni un rinnovamento che continua ancora (Fabre, Bazin, ecc.), e il B. ne è, anche come critico (v. ad es. nelle raccolte Âmes modernes, 1894; Sentiments et idées de ce temps, 1897; La vie et l'art; Les écrivains et les mœurs, 2 serie, 1900-01; Pèlerinages littéraires, 1904; i saggi su Villiers de l'Isle Adam, E. Rod, T. de Wyzewa, ecc.), uno dei maggiori interpreti. Sotto l'impulso di preoccupazioni morali, il suo sentimento religioso, ha, più che un carattere mistico, un carattere attivo e volitivo, che ricorda San Francesco di Sales (v., fra l'altro, il volume Saint-François de Sales et son cœur de chair, 1924), non senza qualche eco, come qualcuno ha osservato, anche del pragmatismo moderno. Per la particolare signorilità del gusto, il caldo senso dell'intimità familiare, le colorite impressioni paesistiche e la drammatica tensione a cui in singoli momenti la narrazione si eleva, hanno raggiunto ampia diffusione anche fuori di Francia i romanzi: Jeanne Michelin (1895), Pays natal (1900), La voie sans retour (1901), La peur de vivre (1902), Le lac noir (1904), Les Roquevillard (1906), Les yeux qui s'ouvrent (1908), Robe de laine (1910), La neige sur les pas (1911). I libri degli anni della guerra e dell'immediato dopo guerra (v. ad es. La résurrection de la chair, 1919) hanno nobiltà di contenuto, non però scevra qua e là di forzata ingenuità. Da alcuni anni il B. ha ripreso la sua feconda attività di romanziere (Gamilé sous les cèdres, 1923; L'amour et le bonheur, 1925; Le cœur et le sang, 1925; Le marchand de bonheur, 1927); e in tempo recente ha soggiornato a lungo anche in Val d'Aosta, annunciando di attendere alla composizione d'un romanzo su sfondo valdostano. Oltre a La croisée des chemins è notevole il recente romanzo Le calvaire de Cimiez (1928).
Bibl.: J. Ferchat, Le roman de la famille française, Parigi 1912; id., Le romancier de la famille, in Revue des deux Mondes, 1920; F. Vincent, Âmes d'aujourd'hui, Parigi 1911.