Potter, Henry C. (propr. Henry Codman)
Regista cinematografico e teatrale statunitense, nato a New York il 13 novembre 1904 e morto ivi il 31 agosto 1977. Autore in prevalenza di musical e di commedie sentimentali, raggiunse la notorietà con il curioso ed eccentrico Hellzapoppin' (1941), modello di riferimento negli anni Settanta per i registi di film appartenenti al filone demenziale. Nel 1977 gli fu conferito il premio onorario del Directors Guild of America.
Diplomatosi alla School of Drama presso la Yale University, inizialmente si occupò di teatro come regista, produttore e autore. Dopo aver acquisito una buona esperienza teatrale, esordì come regista nel cinema con un dramma sentimentale, Beloved enemy (1936; Nemico amato), vicenda d'amore fittizio tra una lady inglese e un leader indipendentista irlandese. Nei film successivi, commedie romantiche che ruotano attorno al gioco degli equivoci, P. sfiorò con leggerezza, a volte stereotipata, il tema delle differenze di classe: così in Shopworn angel (1938), dove un ingenuo soldato texano di stanza a New York si innamora di una star di Broadway, e in The cowboy and the lady (1938; La dama e il cowboy), una fiaba moderna nella tradizione di Cenerentola, in cui la giovane figlia di un politico, travestita da cameriera, si lascia corteggiare da un cowboy. Nel 1939 P. firmò un musical con accenti melodrammatici per la coppia Fred Astaire-Ginger Rogers, The story of Vernon and Irene Castle (La vita di Vernon e Irene Castle), storia di due famosi ballerini che raggiunsero l'apice del successo prima della tragica morte di lui durante la Prima guerra mondiale. Nello stesso anno diresse il severo dramma giudiziario Blackmail (L'ultimo ricatto), con Edward G. Robinson, storia di un uomo che riesce a dimostrare la sua innocenza per un delitto commesso dal suo stesso accusatore. P. però ottenne il grande successo con Hellzapoppin', portando sul grande schermo uno spettacolo di Broadway, interpretato dagli stessi protagonisti teatrali, la coppia di comici Ole Olsen e Chic Johnson, che animano il film con le loro gag, ricorrendo a invenzioni e trucchi. Nat Perrin, autore del testo e, insieme a Warren Wilson, della sceneggiatura, seppe trasportare la comicità surreale dei fratelli Marx (per i quali aveva lavorato) nel musical cosicché i due comici protagonisti si trovano a interpretare vicende sempre più incredibili e senza senso, contrappuntate da sipari cantati (canzoni scritte da Gene Depault e Don Raye), in un'antologia di situazioni assurde e secondo giochi a incastro basati sulla struttura del film nel film. Il titolo, così vivace e singolare, è diventato poi un modo emblematico per connotare opere caratterizzate da una comicità sregolata e pirotecnica. La riuscita leggerezza di tono, questa volta sulla scia delle commedie 'alla Capra', caratterizza anche Mr. Blandings builds his dream house (1948; La casa dei nostri sogni), interpretato da Cary Grant e Myrna Loy, in cui con arguta ironia P. ritrae le ambizioni piccolo-borghesi del cittadino medio newyorkese pronto a coprirsi di debiti pur di comprare una casa fuori città. Nell'ultima parte della carriera P. scelse commedie e melodrammi interpretati da grandi star. È il caso di The Miniver story (1950; Addio, signora Miniver!), sequel di Mrs. Miniver (1942) di William Wyler ‒ da cui si discosta però per l'eccessivo sentimentalismo ‒, interpretato dagli stessi attori del fortunato precedente; e della commedia Top secret affair (1957; Sì, signor generale) con Susan Hayward e Kirk Douglas, che fu anche l'ultimo film diretto dal regista. Nel 1977 gli fu conferito il premio onorario del Directors Guild of America.