EYRING, Henry
Chimico di origine messicana, nato a Colonia Juarez, Chihuahua (Messico), il 20 febbraio 1901, morto a Salt Lake City (Utah, USA) il 26 dicembre 1981. A seguito della rivoluzione messicana nel 1912 abbandonò il Messico trasferendosi in USA, prima nel Texas (a El Paso), poi, ottenuta una borsa di studio, all'università dell'Arizona, dove frequentò i corsi di ingegneria mineraria e conseguì il B. S. (1923) e il Master in Metallurgia (1924); infine ottenne il PhD in Chimica all'università di California, a Berkeley (1927). Dopo un anno passato a Berlino (da F. Haber e M. Polanyi) e un breve periodo a Berkeley, si trasferì a Princeton, dove rimase per quindici anni, fino al 1946, insegnando Chimica. Si trasferì poi all'università dello Utah, a Salt Lake City, dove rimase fino al 1966.
L'attività scientifica di E. ha interessato diversi campi della chimico-fisica (chimica quantistica, struttura dei liquidi, rotazione ottica, biologia molecolare, ecc.). Grande risonanza hanno avuto le sue ricerche riguardanti la cinetica chimica; dopo lo studio di reazioni semplici, E. giunse alla formulazione della teoria delle velocità assolute di reazione (v. App. IV, iii, p. 165) che ha fornito una guida utile per lo studio sia del decorso di reazioni sia dei mezzi per influenzarla. Per i liquidi E. formulò una teoria pseudoreticolare detta ''delle strutture significanti'' (v. App. IV, iii, p. 484).
E. è stato presidente della American chemical society (1963) e della American association for the advancement of science (1965). La sua attività scientifica ha avuto ambiti riconoscimenti, fra i quali la medaglia Priestley, la medaglia Gibbs e quella più prestigiosa per uno scienziato americano, la National medal of science.
È stato autore di alcuni apprezzati testi: The theory of rate processes (1941), Quantum chemistry, in collaborazione con J. Walter e G. E. Kimball (1944; trad. it., 1953), The theory of optical activity (1971).