GEORGE, Henry
Nato a Filadelfia il 2 settembre 1839, morto a New York il 29 ottobre 1897. Fu mozzo, stampatore, minatore, impiegato, giornalista; è noto per un suo sistema di collettivismo territoriale propugnato soprattutto nell'opera Progress and poverty (New York 1880) che gli diede fama e ricchezza.
Il G. partì dal concetto che le cause della miseria sono insite nel progresso stesso; ed escluso che dipendano dall'aumento di popolazione (tutto il 2° libro è una confutazione della teoria di Malthus) o dallo sfruttamento dei lavoratori da parte dei capitalisti, crede di riconoscerle nella proprietà fondiaria, lesiva del diritto naturale e inalienabile di tutti gli uomini alla terra, e nel conseguente "sempre maggiore aumento della rendita, che provoca una costante tendenza al ribasso dei salarî". Propone quindi, come rimedio, la confisca dell'intera rendita dominicale mediante un'imposta unica (single tax). Questa tesi diede vita a un movimento, che però non ha avuto alcun risultato pratico.
Bibl.: H. George (figlio), The life of H. G., New York 1901; L. Cossa, Introd. allo studio dell'econ. pol., 3ª ed., Milano 1892; S. Cognetti De Martiis, Il socialismo negli Stati Uniti, Torino 1891, p. 257 segg.; Ch. Gide e Ch. Rist, Histoires d. doctrines économiques, 5ª ed., Parigi 1929, pp. 670-676.