Giornalista, critico e pubblicista statunitense (Baltimora 1880 - ivi 1956), esordì nel 1899 nel giornalismo. Critico (dal 1908) del periodico The smart set; formatosi in una cerchia di seguaci dell'estetica europea fin de siècle che avevano i loro numi in Ibsen, Wagner e Nietzsche, si fece campione del naturalismo e dei movimenti d'avanguardia sorti nella letteratura americana dopo la prima guerra mondiale. Fondò nel 1924 con G. J. Natham The American mercury, facendone un giornale della nuova critica. Scrisse una famosa difesa di Th. Dreiser, e alla società del suo paese non risparmiò critiche, raccolte nei sei volumi di Prejudices (1919-27). Le sue idee e le critiche, legate spesso a occasioni contingenti, rendono già superata una parte della sua opera, nella quale ha valore più durevole il vasto studio The American language (1919; edd. ampliate e riv. 1921, 1923, 1936; due supplementi 1945 e 1948).