POUSSEUR, Henry
Compositore e musicologo belga, nato a Malmédy (Liegi) il 23 giugno 1929. Ha studiato al Conservatorio di Liegi (1947-51) e a quello di Bruxelles (1952-53), distinguendosi nel conseguimento di primi premi (armonia e fuga). Mentre partecipava al gruppo Variation di P. Froidebise, che lo introdusse a Webern, ha avuto contatti con A. Souris e P. Boulez. Negli stessi anni ha lavorato come organista (1949-52) e insegnante in una scuola secondaria di musica (1950-58). Nel 1954 a Colonia, dove si era recato per studiare più da vicino le sperimentazioni di K. Stockhausen, ha composto i primi pezzi elettronici; nel 1957-59 ha collaborato con L. Berio e B. Maderna al Centro di fonologia musicale della Rai di Milano; nel 1958 ha fondato a Bruxelles uno studio di Musica elettronica. Ha tenuto seminari ai Ferienkurse di Darmstadt (1957-67) e a Colonia (1963-68); ha insegnato composizione all'Accademia di musica di Basilea (1963-64), di Boston (1964) e Buffalo (1966-68). Tornato in Belgio, è stato dapprima docente all'università di Liegi (1970), poi direttore del Centro di ricerche musicali (1970), infine professore di composizione (1971) e direttore del Conservatorio della stessa città di Liegi.
Considerato uno dei protagonisti dell'avanguardia musicale europea degli anni Sessanta, P. si è posto sin dai primi lavori (Trois chants sacrés per soprano e trio, del 1951) sulla scia dello strutturalismo weberniano, sperimentando poi i microintervalli in Prospections (1952) per approdare, una volta accettate le critiche poste al procedimento seriale da N. Ruwet, al suo primo pezzo elettronico (Seismogrammes del 1954) composto per lo studio di Colonia. Liquidato il serialismo totale con le Symphonies per 15 strumenti (1955), P. si è cimentato poi con opere ''aperte'' nelle quali l'interprete è chiamato a partecipare alla creazione artistica. Nascono così Scambi (1957), Mobile (1958) per due pianoforti e Répons (1960), in cui i sette strumentisti si scambiano i ruoli. Culmine di questo atteggiamento compositivo, che non esclude il ricorso a materiali extramusicali (come la voce parlata nel balletto elettronico Electre, premio Italia 1960), può considerarsi la "fantaisie variable genre opéra" Votre Faust (1969), nata da una fattiva collaborazione di ben sei anni con lo scrittore M. Buter conosciuto nel 1960. È qui il pubblico che con i suoi applausi e le sue scelte determina lo svolgersi della vicenda faustiana, conducendola a uno dei suoi possibili trenta epiloghi previsti. Questo, che è considerato uno dei lavori più ambiziosi e impegnativi di P., comprende anche citazioni letterali o parodiate di musiche concepite sul mito romantico di Faust.
La concezione della musica di P. è contenuta in numerosi saggi pubblicati per la collezione Musique, sémantique, societé.
Bibl.: G.M. Koenig, H. Pousseur, in Die Reihe, 1958; L. Berio, Notre Faust, in Nuova Rivista Musicale Italiana, 1969; P. Castaldi, L'aspirazione a una libertà integrale, in La Musica Moderna, 1969; C. Annibaldi, Ritorno alla teatralita, ibid.; A. Gentilucci, Guida all'ascolto della musica contemporanea, Milano 1969; Id., Introduzione alla musica elettronica, ivi 1972; G. Stefani, H. Pousseur musicologo, in H. Pousseur, Musica, semantica, società, ivi 1974; M. Butor, H. Pousseur, in La Wallonie, le pays et les hommes, Bruxelles 1979.