Filosofo (Skipton, Yorkshire, 1838 - Cambridge 1900); lettore (dal 1859), quindi prof. (dal 1883) di filosofia al Trinity College di Cambridge; primo presidente della Society for psychical research, da lui fondata (1882). La sua opera fondamentale, The methods of ethics (1874) esercitò una notevole influenza, non solo in ambito inglese. L'etica è concepita da S. come studio di una normatività, di un dover essere che non si lascia in alcun modo ridurre all'essere. L'analisi dei tre "metodi" principali cui può essere ricondotto il comune senso morale (intuizionismo - esistono principî morali autoevidenti -, egoismo e utilitarismo, aspetti evidenti dell'edonismo) e la ricerca di principî o assiomi etici da cui far dipendere la condotta etica sono l'apporto principale della sua ricerca, che tende comunque a sottolineare le contraddizioni e le difficoltà di qualunque teoria etica, ivi compreso l'utilitarismo, cui in fondo aderiva. Altre opere: Outlines of the history of ethics (1879); The elements of politics (1891); Practical ethics (1895); Lectures on the ethics of T. H. Green, Mr. H. Spencer and J. Martineau (post., 1902); Philosophy: its scope and its relations (post., 1902, a cura di J. Ward); Lectures on the philosophy of Kant (post., 1905, a cura di J. Ward). Fu anche studioso di economia politica, rimanendo, con notevoli perfezionamenti, nella tradizione di J. S. Mill (Principles of political economy, 1883, 3a ed. 1901, rist. 1968; Scope and methods of economic science, 1885) e contribuì notevolmente al prestigio della Scuola di Cambridge.