COLEBROOKE, Henry Thomas
Uno dei più grandi pionieri degli studî indologici. Nato a Londra il 15 luglio 1765, si recò, a 17 anni, in India, ove rimase quasi ininterrottamznte sino al 1814, ricoprendo varî uffici, specialmente nella magistratura, in cui raggiunse il più alto grado. Le sue gravi occupazioni non gli impedirono di darsi con grande ardore, dopo undici anni dal suo arrivo in India, allo studio del sanscrito e della letteratura indiana, e di riuscire a dominarne quasi tutte le manifestazioni.
I frutti della sua attività, abbracciante i più svariati campi della indologia, sono contenuti in memorie pubblicate prima negli Atti (Transactions) della Società Asiatica, da lui per tanti anni presieduta, e raccolte poi nei Miscellaneous Essays, usciti a Londra nel 1837, e degni pur oggi di seria considerazione. Ricordiamo particolarmente la Grammar of the Sanskrit Language (1805), nella quale egli riassume tutti i risultati dei suoi studî sulla dottrina grammaticale esposta dagli Indiani, l'edizione del Vocabolario indigeno di Amara (v.): Amarakośa (1805), il primo saggio che sia apparso di opera lessicale sanscrita; lo studio On the Vedas, or Sacred Writings of the Hindus (1805), opera di pioniere nel campo degli studî vedici. In Algebra, with Arithmetic and Mensuration, from Sanskrit of Brahmegupta and Bhaskara (Londra 1817), il capolavoro suo sulla matematica, egli riuscì a dimostrare che l'astronomia e la matematica erano giunte, sia attraverso Alessandria, sia per la Battriana, nel sec. II dell'ègira agli Arabi, già prima che dalla Grecia (Ess., II, 515). Con l'opera Two treatises on the Hindu Law of Inheritance, uscita postuma nel 1870, il C. continuò la traduzione di testi giuridici, di cui una prima raccolta, compilata da studiosi indigeni per ordine di W. Jones e dal C. stesso tradotta dal sanscrito, era uscita negli anni 1797-98 col titolo: A digest of Hindu Law on Contracts and Successions, e col notevolissimo Essay on the Philosophy of the Hindus (1829), indagò per il primo ed espose sui testi e sui commenti, con profondità e competenza pur oggi ammirabili, i sistemi filosofici ortodossi e gli eretici (Indian Sectaries: Jainismo e Buddhismo). Durante la lunga sua permanenza in India, il C. riuscì pure a mettere insieme una preziosa raccolta di manoscritti, di cui fece poi dono alla Compagnia delle Indie Orientali. Mori in patria nel 1837.
Bibl.: Biobrafia di H. T. Colebrooke per opera del figlio sir T. E. Colebrooke, 1873; E. Windisch, Grundriss der indo-arischen Philologie, Berlino 1920, I, i, parte 2ª, p. 2 segg.