Marcuse, Herbert
Filosofo e sociologo tedesco (Berlino 1898-Starnberg, Baviera, 1979). Insieme a M. Horkheimer e T.W. Adorno fu uno dei maggiori rappresentanti della teoria critica della società elaborata dalla Scuola di Francoforte. Studiò a Berlino e a Friburgo, subendo profondamente l’influenza della filosofia di M. Heidegger. Costretto a emigrare all’avvento del nazismo in Germania, si trasferì nel 1933 a Ginevra e l’anno dopo a New York. Visse a lungo negli Stati Uniti, dove si dedicò all’insegnamento in prestigiose università. Tra le sue opere, Reason and revolution (1941; trad. it. 1968) è un vasto affresco che abbraccia la formazione e lo sviluppo della filosofia di Hegel dagli scritti giovanili a quelli della maturità, analizzando le trasformazioni subite dalla teoria sociale, da Comte a Marx; seguirono altri scritti significativi, da Eros and civilization (1955; trad. it. 1964), ricerca filosofica intorno al significato dell’opera di Freud, fino a Soviet marxism (1958; trad. it. 1968). Ma l’opera più celebre di M. è One-dimensional man (1964; trad. it. 1967), che esercitò una profonda influenza sui movimenti studenteschi del 1968 per la sua critica radicale alla società industriale avanzata.