KARAJAN, Herbert von
(App. III, I, p. 943)
Direttore d'orchestra austriaco, morto ad Anif (Salisburgo) il 16 luglio 1989. Dopo aver lasciato nel 1964 la direzione artistica dello Staatsoper di Vienna, nel 1967 fondò il festival di Pasqua di Salisburgo, tutto incentrato sulla sua presenza e sulla partecipazione della Filarmonica di Berlino, affiancando così il già prestigioso festival estivo nelle cui scelte la sua incidenza d'interprete e di organizzatore è stata determinante dal 1956 fino all'ultimo.
A partire dagli anni Ottanta nemmeno i crescenti disagi provocati da una dolorosa infermità alla spina dorsale sembrarono intaccare la vastità e l'originale fascino interpretativo dei suoi impegni direttoriali, anche se di fatto ridussero il numero delle sue tournées con la Filarmonica di Berlino (di cui restò alla guida fino alla primavera del 1989, quando si dimise dall'incarico) e con la Filarmonica di Vienna, le sole orchestre − salvo sporadiche eccezioni − con le quali ebbe negli ultimi decenni un rapporto organico, soprattutto nell'ambito della vita musicale di Berlino, di Vienna e del festival di Salisburgo.
L'ultima presenza di K. alla Scala di Milano risale al 1969, in occasione della ripresa di una memorabile Cavalleria rusticana di Mascagni; dopo il 1978, in seguito a una polemica con il sovrintendente della Scala, P. Grassi, non volle più dirigere in Italia. Nel giugno 1985 diresse però la Messa dell'incoronazione di Mozart, con i Filarmonici di Vienna e il coro del Singverein viennese, nella basilica di San Pietro in Vaticano. La morte lo colse mentre stava preparando Un ballo in maschera di Verdi, che avrebbe dovuto inaugurare il festival di Salisburgo.
Considerato una delle più straordinarie personalità nella storia della direzione d'orchestra, nonché fondamentale punto di riferimento nell'evoluzione della tecnica direttoriale, alla quale portò contributi originalissimi e tali da dar vita a una vera e propria ''scuola'', K. svolse fino all'ultimo un'attività molto intensa, caratterizzata da un sempre più evidente affinamento stilistico ed espressivo e da un enorme repertorio sinfonico e operistico, gran parte del quale consegnato ai moderni mezzi di riproduzione del suono e dell'immagine. Memorabili, fra le tante, soprattutto le sue interpretazioni di Mozart, Wagner, Strauss, Mahler, Verdi e Puccini.
Bibl.: P. Robinson, Karajan, Londra 1976; H. Haeussermann, H. von Karajan: eine Biographie, Monaco 1983; M. Zurletti, La direzione d'orchestra, Milano-Firenze 1985; R. Vaughan, H. von Karajan: a biographical portrait, New York-Londra 1986; L. Pinzauti, Karajan in Italia, in Karajan o l'estasi controllata, a cura di P. Csobádi, Milano 1988, pp. 149-67; R. Osborne, Conversations with Karajan, Oxford 1989 (trad. it., Parma 1990).