HERTZBERGER, Herman
Architetto olandese, nato ad Amsterdam il 6 luglio 1932. Allievo di A. van Eyck, con lui collabora alla redazione della rivista Forum (1959-63). Sviluppa autonomamente parte del pensiero del maestro, coniugandone lo strutturalismo antropologico e anarchico con le esperienze dell'architettura costruttivista olandese degli anni Trenta (Duiker, Bijvoet, van der Vlugt, Brinkman). L'originalità della sua architettura risiede nella capacità di essere intrinsecamente antigerarchica e partecipativa senza rinunciare a una forte caratterizzazione linguistica. L'equilibrio dinamico tra individuo e collettività che H. pone al centro della sua opera ne fa un precursore di molte tematiche attuali del dibattito architettonico.
Negli anni Settanta sviluppa una propria teoria in cui l'apparente antinomia modello collettivo-interpretazione individuale viene paragonata, richiamandosi alle teorie linguistiche di F. de Saussure, al rapporto che intercorre tra linguaggio e parola. Le sue architetture, spesso introflesse, sono concepite come microcosmi autonomi, città nella città, programmaticamente stimolanti per chi ne fruisce, pur rappresentando un esplicito surrogato della perdita di valori collettivi della società di massa. Si basano su una doppia sintassi: da una parte un ordine costruttivo e strutturale con un'elevata possibilità di combinazione degli elementi base, trave-pilastro-murature, dall'altra una trama spaziale convergente verso il centro delle figure.
Grandi complessi comunitari scandiscono le tappe del suo percorso progettuale; tra essi ricordiamo: la Casa dello Studente (1959-66) e le case per anziani De Drie Hoven (1964-74) ad Amsterdam, e De Overloop ad Almere-Haven (1980-84); le scuole (in particolare, le Montessori) a Delft (1960-66), la Apollo (1980-83) e la De Evenaar ad Amsterdam (1984-86); i grandi edifici a destinazione collettiva come gli uffici ad Apeldoorn (1968-72), il Centro musicale Vredenburg di Utrecht (1973-78) e il ministero degli Affari sociali a L'Aia (1980-90). Il binomio individuo-collettività è anche motivo centrale della sua ricerca sull'abitare, dai prototipi Diagoon di Delft (1967-71), completati dagli abitanti, ai grandi complessi residenziali di Amsterdam (1978-82), di Kassel (1980-82) e di Berlino (1982-86). Ha pubblicato Architecture for people (1980) e Bauten und Projekte, 1959-86 (1987). Vedi tav. f.t.