CORRODI (in alcuni documenti svizzeri Korradi), Hermann
Figlio del pittore di origine svizzera Salomone di Emilie Ruegger, nacque il 23 luglio 1844 a Frascati, dove spesso la famiglia, che risiedeva a Roma, si recava a villeggiare durante l'estate (Kopf, 1899). Sulla sua formazione artistica, come su quella del fratello minore Arnold, ebbe grande influenza il padre che li educò a dipingere "secondo natura", ponendo particolare attenzione agli effetti di luce e al gioco dei colori. Nel 1860 andò, con Arnold, a completare gli studi a Ginevra dove i due giovani artisti frequentarono lo studio di A. Calame (Corrodi, 1895, p. 22). Il C. studiò, inoltre, presso l'Accademia di S. Luca a Roma. Dal 1866 risulta tra i membri del Deutsches Künstlerverein (Noack, 1927, II).
Nei suoi numerosi viaggi in Europa, allacciò rapporti con le corti e con altri importanti committenti. Nel 1872 si recò con Arnold a Parigi dove i due fratelli ebbero occasione di conoscere, fra gli altri, Meissonier e Gérôme. Da Parigi fecero un breve viaggio a Londra, ospiti di L. Alma Tadema e poco dopo si recarono a Monaco per visitare l'esposizione internazionale (Corrodi, 1895, pp. 32-34). Dopo un breve soggiorno a Capri (1873), si recarono a Vienna dove il C. fu premiato con medaglia d'oro all'esposizione annuale per un quadro raffigurante un Bosco di pini (Noack, 1912).
Nel 1874, sconvolto dalla morte prematura di Arnold al quale era legatissimo, e col quale condivideva lo studio prima in via dei Greci, poi in via degli Incurabili (Noack, 1927, II), attraversò un periodo di disorientamento che si ripercosse sul ritmo della sua attività. In seguito, anche grazie al matrimonio con un'inglese avvenuto nel 1876, poté intensificare i suoi rapporti di lavoro con l'Inghilterra. Facendo capo sempre a Roma, dove gli sposi si stabilirono in via S. Sebastianello, 3, il C. riprese a viaggiare visitando Costantinopoli, la Siria, l'Egitto, il Montenegro, la Corsica. L'Oriente lo attraeva non solo per la singolarità esotica dei paesaggi, ma anche perché, in quanto culla delle religioni, esercitava su di lui un fascino particolare, offrendogli nuovi motivi di ispirazione: un quadro raffigurante La fontana sacra davanti alla moschea di Omar a Gerusalemme fu acquistato da Guglielmo II per la sua collezione privata (Künstchronik, 1892-93); alcune vedute di Cipro andarono a far parte delle collezioni private della famiglia reale inglese.
Per vari anni il C. tenne, per i mesi estivi, degli ateliers a Baden-Baden e a Homburg, da dove poté arricchire la rete dei suoi rapporti con la committenza europea di più alto livello e in particolare con la corte tedesca.
Nel gennaio del 1892, nella sua abitazione di via S. Sebastianello scoppiò un incendio che distrusse gran parte delle sue proprietà artistiche: fra l'altro una ricca collezione di oggetti orientali e le opere lasciate dal fratello Arnold (Corrodi, 1895, pp. 40 s.; Noack, 1912).
All'inizio del sec. XX, poco prima di morire, fece costruire, fra piazza del Popolo e ponte Margherita, una grande casa studio con ambienti per mostre, dove sistemò tutte le sue opere, ma l'artista morì, il 30 genn. 1905, a Roma (Arch. dell'Acc. di S. Luca, vol. 190 n. 1), senza vederla terminata.
È assai difficile, se non impossibile, mettere insieme un catalogo delle opere del C., che in gran parte sono andate disperse o si trovano in collezioni private e perciò non facilmente reperibili. A Roma si conservano nella Galleria comunale di arte moderna a palazzo Braschi due acquerelli firmati, Paesaggio e Laghetto, di accurata esecuzione; nelle sale di palazzo Montecitorio è esposta La torre di Napoleone in Corsica, che era stata donata dalla vedova del C. alla Galleria nazionale d'arte moderna (Callari, 1909), come pure dono della vedova è una veduta di Mestre che si trova nel deposito dell'Accademia di S. Luca (lettera del 18 marzo 1905, nell'Archivio dell'Accademia, vol. 190 n. 20).
A Zurigo, nel Kunsthaus, si conserva La torre di Carlo V presso La Spezia, olio firmato, e nella Graphische Sammlung der Eidgenössischen technischen Hochschule, oltre che nel Kunsthaus, si trovano numerose incisioni con paesaggi fluviali. Alcuni dipinti del C. fanno parte delle collezioni della regina d'Inghilterra, tra i quali: Veduta della costa italiana e Veduta della Campagna romana (firmati a Roma); La regina Vittoria sulla terrazza di villa Palmieri; Veduta della laguna a Chioggia; Sirene in una grotta a Capri; Bagnante.
Fonti e Bibl.: Kunstchronik, n. s., IV (1892-93), p. 46; H. Corrodi, in Neujahrsblätter der Künstlergesellschaft (Zürich), 1895, pp. 6-43; J. von Kopf, Lebenserinnerungen eines Bildhauers, Leipzig 1899, pp. 244 s.; Kunstchronik, n. s., XVI (1904-05), p. 284; C. Brun, Schweizer. Künstlerlex., I, Frauenfeld 1905, pp. 319 s.; F. Noack, in U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, Leipzig 1912, pp. 469; L. Callari, Storia dell'arte contemp., Roma 1909. p. 276; F. Noack, Das Deutschtum in Rom, Berlin-Leipzig 1927, I, pp. 553, 607 s., 634; II, p. 132; Catal. della mostra delle opere lasciate al Comune di Roma dal pitt. G. De Sanctis, Roma 1949, pp. 13 s., nn. 118, 120; G. Incisa della Rocchetta, La collez. dei ritratti d. Accad. di S. Luca, Roma 1979, p. 83; Sotheby's Madison Av. Galleries (New York), 19th Cent. Europ. Paintings, 5 dic. 1980, n. 50 (Lavandaie, dat. 1889, firm. "Corrodi" e attr. al C.); 11 febbr. 1981, nn. 274 (Baia di Napoli), 275 (Piramidi sul Nilo), ambedue firm. a Roma; 5 marzo 1981 n. 56(Tramonto con rovine, Roma, attr.). Vedi, inoltre, i catal. dei musei citati nel testo.