Linguista, glottologo, filosofo e psicologo (Gröbzig, Anhalt, 1823 - Berlino 1899). Studiò linguistica a Berlino, dove ebbe maestri, tra gli altri, F. Bopp e W. Grimm. Dal 1862 insegnò linguistica a Berlino. S'interessò in modo particolare degli aspetti psicologico-filosofici del linguaggio, rifacendosi da un lato all'impostazione di W. von Humboldt, dall'altro alla psicologia di Herbart. Fondò con M. Lazarus (1860) la Zeitschrift für Völkerpsychologie und Sprachwissenschaft, che ebbe notevole influenza. S. vide nelle lingue storiche l'attuazione dell'idea "lingua" da parte dei varî popoli, giungendo a teorizzare una psicologia dei popoli diversa da quella degli individui e tentando, su queste basi, una nuova classificazione e valutazione delle lingue. Opere principali: Die Sprachwissenschaft Wilhelm von Humboldts, und die hegelsche Philosophie (1848); Die Classification der Sprachen dargestellt als die Entwicklung der Sprachidee (1850); Die Entwicklung der Schrift (1852); Grammatik, Logik und Psychologie (1855); Geschichte der Sprachwissenschaft (1862); Mythos und Religion (1870); Allgemeine Ethik (1885); Zu Bibel und Religionsphilosophie (1890); Ueber Juden und Judentum (post., 1906).