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KASACK, Hermann

di P. Ch. - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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KASACK, Hermann

P. Ch.

Scrittore e poeta tedesco, nato a Potsdam il 24 luglio 1896. Il K. è legato in maniera assai stretta alla vita letteraria tedesca dal 1920 in poi in virtù della sua intensa attività di consulente culturale della radio germanica e poi di lettore delle case editrici Kiepenheuer, Fischer e Suhrkamp, una delle più vive e democratiche in periodo nazista.

K. occupa un suo posto preciso nella storia della poesia tedesca contemporanea non solo per i suoi volumi di liriche, influenzati agli inizî dall'esperienza espressionista (Der Mensch, Monaco 1918; Die Insel, Berlino 1920; Stadium, Potsdam 1921; Der Gesang des Jahres, ivi 1921; Echo, Berlino 1933; Der Strom der Welt, Amburgo 1940; Das ewige Dasein, Berlino 1943; Aus dem Chinesischen Bilderbuch, Francoforte s. M. 1955), ma soprattutto per la produzione narrativa, che dalle acerbe prove di racconti come Die Heimsuchung (Monaco 1919; ma cfr. Fälschungen, Francoforte s. M. 1953) è maturata poi nella più complessa orchestrazione dei romanzi Die Stadt hinter dem Strom (Amsterdam 1947; trad. it., La città oltre il fiume, Milano 1952) e Das grosse Netz (Francoforte s. M. 1952), in cui K. dà corpo - in una originale dimensione metafisica sospesa fra magia e realtà - alle tragiche esperienze del secondo conflitto mondiale e ai frutti di una civiltà sempre più asservita alla macchina e al tecnicismo (mentre Der Webstuhl, ivi 1949, è una satira dei sistemi totalitarî).

Per il teatro K. ha scritto quattro drammi (Die tragische Sendung, Berlino 1920; Die Schwester, ivi 1920, sul problema del matrimonio; Vincent, Potsdam 1924; Archimedes, 1935), tra i quali spicca senz'altro Vincent (1ª rappresentazione: Stoccarda, Landestheater, 1924). Composto nel 1923 e ispirato al noto episodio del sodalizio fra Van Gogh e Gauguin (era stato il giovane Brecht a suggerirgli il tema), esso non è - per altro - una ricostruzione "fedele" dei rapporti che legarono temporaneamente i due pittori, ma di questi piuttosto si serve per esemplificare, oltre la contingenza biografica, il problema dell'amicizia e dell'isolamento dell'artista nel mondo moderno. Interesse autobiografico, oltre che critico, ha infine la raccolta di saggi Mosaiksteine (Francoforte sul Meno 1956).

Bibl.: W. Grenzmann, Dichtung und Glaube, Bonn 1950; F. Lennartz, Deutsche Dichter und Schrifsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccarda 1959, pp. 364-367.

Vedi anche
romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia romanzo, quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... artista Il termine, che definisce chiunque eserciti un’arte, ricorre nella letteratura artistica, dal 14° al 18° sec., parallelamente a quello di artefice (artifex). La definizione di artefice, di origine più antica, comprende il senso della perizia tecnica del mestiere, altrettanto importante dell’idea nella ...
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