Scrittore di lingua tedesca (Pidvolochysk, Galizia, oggi Ucraina, 1900 - Riehen, Basilea, 1996). La sua narrativa è improntata alla Neue Sachlichkeit, il "neorealismo" tedesco degli anni tra il 1920 e il 1930, con una talvolta dissonante mescolanza tra intenti umanitari e moralistici, e una forma narrativa mirante all'intrattenimento del lettore. Il romanzo Josef sucht die Freiheit (1927), con cui si presentò e si affermò subito nel mondo letterario, descrive il grigio mondo sovraffollato del proletariato urbano, cui un ragazzo tredicenne cerca di sfuggire; in Ein ausschweifender Mensch (1929), la stessa documentazione di una triste realtà sociale si svolge intorno a un giovane ventenne e al suo rifiuto delle forme tradizionali. Autore anche di saggi e novelle.
Dopo gli studî in lettere e una tesi di laurea su Heinrich Mann, collaborò a diversi periodici letterarî e case editrici. Nel 1933 dovette emigrare per motivi razziali, rifugiandosi dapprima a Parigi e nel 1940 a New York, ottenendo la cittadinanza americana (1949). Tornato in Europa si stabilì a Roma (1958-62) e quindi a Basilea (1977). Dal 1980 divenne cittadino onorario di Norimberga, città d'origine della sua famiglia.
Da ricordare fra i numerosi romanzi, oltre a quelli già citati: Glückliche Menschen (1931); Der Scharlatan (1932); Der Gerechte (1934); la trilogia spagnola Ferdinand und Isabella (1936), König Philipp II (1938), Um die Krone. Der Mohr von Kastilien (1952); Die Kinder von Gernika (1939); Die fremden Götter (1949); Ein Sohn des Glücks (1955); Die Abenteuer eines Moralisten (1961); Ein Mann von sechzig Jahren (1972). Fra i libri di saggi i vivaci Meine Freunde, die Poeten (1953); Dichter im Café (1959); Lauter Literaten (1963); Revolutionäre mit Geduld (1973). Ha scritto anche novelle (fra cui Die Liebesehe, 1929, e Der Freund im Schrank, 1957) e alcuni drammi (fra cui Admet, 1929, Einer sagt die Wahrheit, 1930, Wunder in Amerika, 1931). Più scarsa è invece la produzione lirica, tra cui Ich bin der ich bin (1974).