Müller, Herta. - Scrittrice tedesca (n. Nițchidorf, Romania, 1953). Premio Nobel per la letteratura nel 2009. Appartenente alla minoranza tedesca in Romania, dopo l’esordio con i racconti di Niederungen, pubblicati in Romania in versione censurata (1982), in versione integrale in Germania (1984; trad. it. Bassure, 1987), si è trasferita a Berlino (1987), dove ha pubblicato il romanzo breve Reisende auf einem Bein (1989; trad. it. In viaggio su una gamba sola, 1992). Emblematico del suo stile letterario sono i romanzi Der Fuchs war damals schon der Jäger (1992; trad. it. La volpe era già il cacciatore, 2020), potente narrazione ambientata nei mesi precedenti la caduta del regime di Ceauçescu,e Herztier (1994; trad. it. Il paese delle prugne verdi, 2008), di ispirazione autobiografica e incentrato sull’oppressione del regime totalitario nei confronti dell’intellettuale. Tra i suoi romanzi successivi va segnalato Atemschaukel (2009; trad. it. L'altalena del respiro, 2009). Più recentemente sono stati pubblicati in Italia il romanzo Eute wär ich mir lieber nicht begegnet (1997; trad. it. Oggi avrei preferito non incontrarmi, 2011), le raccolte di saggi Immer derselbe Schnee und immer derselbe Onkel (2007; trad. it. La paura non può dormire, 2012) e Der König verneigt sich und tötet (2010; tradotta in italiano nei due volumi Il re s'inchina e uccide, 2011, e Il fiore rosso e il bastone, 2012). Nel 2014 la scrittrice ha pubblicato, in collaborazione con A. Klammer, l'autobiografia in forma di intervista Mein Vaterland war ein Apfelkern (trad. it. La mia patria era un seme di mela, 2015). Nel 2018 è stata insignita del Premio Mondello autore straniero.