Guibert, Herve
Guibert, Hervé. – Scrittore, giornalista e fotografo francese (n. Saint-Cloud 1955 – Clamart 1991). Durante gli studi liceali entra in una compagnia teatrale a La Rochelle, poi si trasferisce a Parigi dove inizia a vivere apertamente le proprie esperienze omosessuali, che saranno parte integrante dei suoi romanzi. G. può essere considerato uno dei più autorevoli rappresentanti della tradizione letteraria postmoderna basata sull'autofiction, che negli ultimi anni ha segnato una parte consistente delle nuove generazioni di scrittori italiani (Paolo Nori, Walter Siti, Mauro Covacich, Helena Janeczek). Nel romanzo d'esordio La Mort propagande (1977) emerge il rapporto con il filosofo Michel Foucault; mentre in Fou de Vincent (1989; trad. it. 2004) racconta la passione per il giovanissimo Vincent M.; il soggiorno romano presso Villa Medici tra il 1987 e il 1989 è invece narrato in L'incognito (1989). Alla fine degli anni Settanta del Novecento si avvicina entusiasticamente alla fotografia grazie all'amicizia con il fotografo tedesco Hans Georg Berger. Conosce il successo nel 1990 con À l'ami qui ne m'a pas sauvé la vie (trad. it. 1993) incentrato sulla scoperta della propria sieropositività all'HIV, tema sul quale tesserà, a mo' di trilogia, altri due romanzi Le Protocole compassionnel (1991; trad. it. 1993) e l'Homme au chapeau rouge (1992), in cui emerge per la prima volta al grande pubblico la quotidianità della malattia, presente anche in Cytomégalovirus: journal d'hospitalisation (1992). Ha pubblicato inoltre: Mes parents (1986; trad. it. 1997); Mon valet et moi (1991; trad. it. 1993); Le paradis (1992; trad. it. 1994); Les chiens (1982); e il romanzo postumo Le Mausolée des amants (2001). G. ha realizzato un intenso lavoro artistico sull'AIDS testimoniato da fotografie e dal film La pudeur ou l'impudeur (2009, DVD).