Pseudonimo dello scrittore di lingua tedesca Heinrich Landesmann (Mikulov, Moravia, 1821 - Brno 1902). All'età di 15 anni perse l'udito e in grave misura anche la vista; divenuto completamente cieco e condannato a progressiva paralisi, ideò un suo sistema di linguaggio per comunicare con gli altri. La tristezza della sua vita è prima matrice anche della sua produzione letteraria, che fu assai copiosa e vasta, comprendendo romanzi, drammi, saggi, meditazioni, novelle, studî critici e liriche che, se pure relativamente non numerose, esprimono bene l'animo rattristato dell'autore. Fra i molti romanzi: Ein Zögling des Jahres 1848 (3 voll., 1855), Tote Schuld (2 voll., 1878), Späte Vergeltung (2 voll., 1879), Der ehrliche Name (2 voll., 1880); fra le raccolte di novelle: Am Kamin (2 voll., 1856), Novellen (2 voll., 1864); fra i saggi e studî: Wiens poetische Schwingen und Federn (1847), Philosophisch-kritische Streifzüge (1873), Geflügelte Stunden. Leben, Kritik, Dichtung (3 voll., 1875); infine le raccolte liriche Gedichte (1870), Neue Gedichte (1877), Nachsommer (1897).